│Edgar Hilsenrath, Orgasmo a Mosca, Voland, Roma 2016 |
La Lebenswelt con Edgar Hilsenrath ♦ Preparativi,
Ingredienti e Scheda pulsionale di Szondi per l’ Orgasmo a Mosca
○ by V.S. Gaudio
Faccio una Lebenswelt con Edgar
Hilsenrath – quello di Orgasmo a Mosca
– e naturalmente che ci posso mettere dentro? Innanzitutto passa tutto
attraverso il cazzo di Mandelbaum, che posso farci?, Mandelbaum, lo sapete no?,
equivale a “mandorlo”, e , senza arrivare alla mandorla e nemmeno a Philippe e a Philippine dell’argot[i], è un cognome
inequivocabile, è come la libido geografica dell’Anti-Edipo di Deleuze e Guattari, se ve lo ricordate, o, meglio, ve
lo ricordo io: prendete il cazzo di Mandelbaum, che, parte da Mosca e deve
arrivare in America, ed è un uccello magnifico, a detta della signorina che,
gravida, l’ha mandato a prendere, tramite il corriere del padre, che è nientemeno che Nino Pepperoni, boss dei
boss della mafia americana, insomma è tutto legale, quell’uccello va spostato
e sposato prima che nasca il frutto del mandorlo e della Pepperoni.
Questo cazzo di Mandelbaum è una cosa
seria, intanto se io lo scrivo e lo metto qui sul web, se ci rimetto sulla
sidebar, o sotto il post, la pubblicità AdSense,
questi, come vedono questo cazzo di Mandelbaum, che è enorme, stando a quel che
dice il corriere che è andato a prenderlo, Schnitzel, che, prima di mandarcelo,
l’hanno castrato, e il bello è che lui si chiama “Ritaglio”, poi se vai in
cucina sarebbe Schnitzel, “scaloppina”: non è singolare?, insomma dicevo che
quelli di Google, se vedono ‘sto
cazzo, mi mandano subito l’email che ho violato le norme, le norme della
pubblicità che consiste in questo: più o meno, nonostante abbia milioni di
visualizzazioni, se non ti cliccano la pubblicità non esce niente e, aspettate,
per uscire qualcosa, con ritmi di visualizzazioni pari alla lunghezza del cazzo
di Mandelbaum, niente, ci vogliono almeno due o tre anni per fare 70 euro, e
quindi questi ti rompono il…, scusate: ti mandano l’avviso per niente, un clic,
sarebbe forse manco un centesimo, e invece il romanzo con tutto quel cazzo,
purché viene preso in libreria, nessuno gli dice: ma signor Hilsenrath, mamma
mia quanto cazzo, e quella troia di Anna Maria Pepperoni poi, e il castrato, e
la sposa, che dovrebbe essere romena e di sicuro è abbondante con le tette sode
anche senza reggiseno, non avrà avuto più di vent’anni, quando Mandelbaum passa in Ungheria, che si fa
smandorlare dal Mandorlo perché lo sposo ungherese purosangue che Schnitzel, che
aveva la nonna ungherese, se non fosse
stato castrato, se lo vorrebbe inculare lui, lì nei ritagli della notte, si è addormentato e si è dimenticato della
mandorla della sua Philippine rumena, e se non ci fosse stato a volare di là
quel grande uccello russo di Mandelbaum, sarebbe stata sì una vergogna, anche
in terra di confine e di passaggio, lo sposo dorme, gli aveva detto Schnitzel e
quella piange per la vergogna ma hai visto che gambe e che poppe che ha? E
allora Mandelbaum ha infilato il lungo cazzo duro nella figa bagnata della
sposa, e questo, disse il castrato:
presumo che fosse la figa, perché la sposa ha cacciato un urlo, ha slanciato
all’indietro le braccia che prima teneva avvinghiate al collo di Mandelbaum, ha
sollevato di scatto le gambe scalciando per aria, ha strabuzzato gli occhi,
inarcato la schiena e urlato una seconda volta, e quando ho riattraversato di
soppiatto la cucina, l’autista si muoveva ritmicamente sopra Anisoara…ma signor
Hilsenrath, basta, per carità tolga questo grande uccello altrimenti…la
pubblicità si offende e non gliela facciamo volare più nel suo cielo!
Comunque, è un po’ come i Promessi Sposi, a pensarci, quello di
Piero Chiara, forse, tant’è vero che
come mette piede nella Terra del Ritorno, a Mandelbaum non gli si erige più: veramente, non vi sto a
spiegare perché, ma devono passare e sposarsi in Israele, e la faccenda adesso
è questa: quando era a Mosca, all’ebreo Mandelbaum il mandorlo fioriva che ogni
passaggio al meridiano uno si fermava a rimirarlo: e cazzo, che cazzo di
primavera è questa, mai visto un mandorlo così in fiore! Pure nei vari stati
attraversati, stando alla testimonianza di Ritaglio, il promesso sposo di Anna
Maria Pepperoni, che è mingherlino, come in fondo, se non guardate i fiori, è
mingherlino il mandorlo, fa vedere al lettore il dispositivo di sessualità per il quale Anna Maria deve legalizzare il
dispositivo di alleanza, insomma Anna Maria ha perso la testa per uno come Mandelbaum
e non si riesce a capire perché: il padre non lo sa, la madre nemmeno, il
corriere man mano capisce e scopre la verità: Anna Maria ha perso la testa per
il grande uccello di Mandelbaum, che è bella come immagine, se vi fermate a
rimirarla: il Mandorlo con un Uccello mai visto da queste parti, ma che dico da
queste parti, l’abbiamo visto a Mosca, e Anna Maria, che di uccelli a New York
cazzo se ne ha visti e beccati, e anche in altre parti dell’America, a un certo
punto all’inizio pare che sia a Pittsburgh, dove, si sa, non c’è un uccello che
vola nemmeno a pagarlo a peso d’oro, una
che ha preso questo uccello a Mosca e
dice che è volata con lui nel cielo sopra Mosca e dintorni, cazzo già che
c’era, poteva ri-direzionarlo quel gran
pata-uccello
verso le Americhe e avrebbe fatto risparmiare al padre tutto quel dispendio e quello spiegamento di dollari per farlo emigrare di soppiatto, e strisciando, grazie alla perizia geografica di Ritaglio, prima, e, poi, dell’arabo Kebab, che è un uomo distinto e colto ma che, detto tra noi, gli piace montare gli asini, e questo, giura chi l’ha visto, sarebbe bello da vedere, anche se Giovanna I d’Angiò ad Amantea in Culabria già nel XIII secolo aveva postulato la proairetica dell’asino che vola [per via dell’uccello], e questa è da “umanesimo di Stato”, che attiene sempre alla pulsione “s” di Szondi [vedi la scheda delle pulsioni qua sotto] ma, quantomeno, non è il ciuccio ad essere montato!
Allora, questa Lebenswelt, la sto preparando, intanto ecco gli
verso le Americhe e avrebbe fatto risparmiare al padre tutto quel dispendio e quello spiegamento di dollari per farlo emigrare di soppiatto, e strisciando, grazie alla perizia geografica di Ritaglio, prima, e, poi, dell’arabo Kebab, che è un uomo distinto e colto ma che, detto tra noi, gli piace montare gli asini, e questo, giura chi l’ha visto, sarebbe bello da vedere, anche se Giovanna I d’Angiò ad Amantea in Culabria già nel XIII secolo aveva postulato la proairetica dell’asino che vola [per via dell’uccello], e questa è da “umanesimo di Stato”, che attiene sempre alla pulsione “s” di Szondi [vedi la scheda delle pulsioni qua sotto] ma, quantomeno, non è il ciuccio ad essere montato!
Allora, questa Lebenswelt, la sto preparando, intanto ecco gli
○ ingredienti:
-
Un
grande uccello sul Mandorlo a Mosca
- Mandorlo o Mandelbaum
- Un castrato, Schnitzel, o Ritaglio
- La scala antincendio in America, e il Four Roses
- Mosca
- New York
- Pepperoni
- Pepperona inseminata
- Slivovitz, l’avvocato tuttofare di Pepperoni, e la parrucca
- Mӑmӑliga(una specie di polenta romena)
- Cetrioli ungheresi sottaceto
- La Terra del Ritorno, Israele
- Kebab e gli asini
- Terre di transito: Romania, Ungheria, Austria, Turchia, Armenia, Italia
- L’uccello fiacco, l’anatra zoppa, sul Mandorlo a Tel Aviv
- Il presidente del consiglio italiano che si gratta il sedere e deve salvare Pepperoni & Pepperona, la mafia americana
- L’uccello sul Mandorlo vola in quattro o cinque terre di transito
- La Pepperona anche in Italia è stata disseminata
- Nella terra del Ritorno l’uccello di Mosca sul mandorlo che era patagonico è pata-agonico
- Mandorlo o Mandelbaum
- Un castrato, Schnitzel, o Ritaglio
- La scala antincendio in America, e il Four Roses
- Mosca
- New York
- Pepperoni
- Pepperona inseminata
- Slivovitz, l’avvocato tuttofare di Pepperoni, e la parrucca
- Mӑmӑliga(una specie di polenta romena)
- Cetrioli ungheresi sottaceto
- La Terra del Ritorno, Israele
- Kebab e gli asini
- Terre di transito: Romania, Ungheria, Austria, Turchia, Armenia, Italia
- L’uccello fiacco, l’anatra zoppa, sul Mandorlo a Tel Aviv
- Il presidente del consiglio italiano che si gratta il sedere e deve salvare Pepperoni & Pepperona, la mafia americana
- L’uccello sul Mandorlo vola in quattro o cinque terre di transito
- La Pepperona anche in Italia è stata disseminata
- Nella terra del Ritorno l’uccello di Mosca sul mandorlo che era patagonico è pata-agonico
○ NomenKlatura della
Lebenswelt
1. Il Grande Mandorlo
di Mosca a Tel Aviv. Rotazione e ciclo colturale del Cazzo.
2. Agraria della
castrazione e emigrazione del Grande Uccello. 3. Dal Kolchoz al Kibbutz: psicosomatica del rinsecchimento immediato del Grande Mandorlo russo.
4. Pepperoni Spa. Agraria, emigrazione, geografia sulla rotta del Grande Uccello di Mosca
Fosse passato al confine tra Romania e
Ungheria l’altro ungherese, Leopold Szondi, quello dell’ Introduction à l’Analyse du Destin │©
1972, trad.it. Astrolabio-Ubaldini 1975│ci avrebbe lasciato qualche appunto sui
vari fattori pulsionali degli attanti della storia: Schnitzel, con la pulsione “s”,
bisogno di aggressività e di ratto, che viene rapito e castrato, sadico e
pederasta, socializzata la sua pulsione di omicida sadico avrebbe potuto fare, e
difatti fa, di tutto: macellaio, chirurgo, passa ferri, boscaiolo, carrettiere,
guardiano di zoo, lottatore, massaggiatore, autista, cacciatore, soldato,
addirittura colono, vai a vedere: sarà andato anche lui in Israele; Anna Maria
Pepperoni è dentro la pulsione di sorpresa, tra esibizionismo e voyeurismo, una
pulsione combinata tra “e” e “hy”, dalla panettiera alla modella, in
sublimazione una di quelle zoccole che smettono di acchiappare uccelli quando
la bi-pulsione è contratta tra umanesimo religioso e arte drammatica, tanto che
questa troia esplosiva può convertire l’isteria di conversione in catatonia,
specialmente durante le orge cui partecipa nell’attesa che arrivi il Grande
Uccello di Mosca, d’altronde siamo nell’ambito della pseudologia fantastica
che, drammatizzata, porta all’esagerazione e all’univocizzazione dell’Orgasmo
Assoluto a Mosca abbinato al codice catastale dell’ inseminazione generativa;
il cazzone russo è dentro la pulsione “k”, quella del narcisismo primario, che,
socializzata, produce ruoli come insegnante, professore di matematica, fisica,
filosofia, economia politica, ingegnere, critico d’arte, libraio, tipografo,
impiegato postale, ma anche soldato e contadino; in sublimazione, il grande
mandorlo , quando non è in fiore o addirittura si secca, riflette, filosofeggia
o fa matematica, se non estetica fino alla metafisica, e, comunque, con quel
gran cazzo che può sempre far passare al meridiano dell’oggetto “a”, in
sintomatologia può esprimere tratti temporali in cui rifiuta di lavorare, o non
può lavorare, potrebbe vagabondare, certamente come avrebbe potuto fare il flâneur a Tel Aviv?, e nei ritagli di tempi praticare il furto
con scasso, quando non ci sono spose rumene al confine ungherese da onorare
mentre lo sposo fresco sta già dormendo alla prima.
│Edgar Hilsenrath, Moskauer Orgasmus © 1979
│Trad.it. Orgasmo a Mosca, trad. di Roberta Gado, Voland, Roma 2016
│Trad.fr. Orgasme à Moscou, èditions Attila 2013
│Trad.it. Orgasmo a Mosca, trad. di Roberta Gado, Voland, Roma 2016
│Trad.fr. Orgasme à Moscou, èditions Attila 2013
[i] Non dimentichiamo che la
radice di “Mandelbaum”, che, in tedesco, è il “mandorlo”, in lingua russa è : мандӑ(leggi: “mandà)f. volg., figa,
fregna,
mona. “Mandorlo” è: миндӑль(leggi: “m’indàl’”)
e миндӑльничание(leggi: “m’indàl’n’ician’ije”) corrisponde a “effusioni
sentimentali; accondiscendenza; complimenti.
Il “ricavato
di mandorle”, che è quello che, prodotto in quell’orgasmo
assoluto, ha ingravidato l’americana Pepperoni,
si chiama “m’indàl’nyj”: миндӑльный; starebbe anche per “dolciastro”,
“mellifluo”.