LO ZINTILOMO. E il tergo della figura del cinque
nella città della Rota ♥
Quella
volta che il poeta fu dentro un luogo che, tra l’eterotopia e l’esotopia, non
era propriamente un luogo umano, nel senso che gli abitanti non erano esseri
umani, ed avevano degli esseri umani delle nozioni vaghe, tramandate da vecchi
favolatori, o inventate da mercanti, bardinellisti, pellegrini, geografi,
zingari, quadarari , falsificatori di identità e di fotografie, ammašcatori
dell’umanità. Anzi, quelli che reggevano le sorti del luogo e lo amministravano
non credevano all’esistenza degli esseri umani, come nella Centuria Cinquantatré di Manganelli ritenevano
che “si tratta di una vecchia e abbastanza sciocca superstizione, e in verità
la convinzione che esistano è soprattutto diffusa tra le classi inferiori”[i]. C’era
addirittura l’industria più singolare, nata attorno a questa tradizione degli
umani, ed era quella delle maschere e dei burattini. Quando il poeta vi capitò
e dentro conobbe una sorta di ragazza alla Cybersix, con dei leggings così
patagonici che, come si seppe dopo, non potevi trovarli nemmeno da Nordstrom,
tanto erano costosi, forse avevano il marchio Givenchy, e gli venne di pensare
agli oggetti di pregio che, come le maschere e i burattini forse non solo di
legno, e con quel tergo alla Cybersix, che stava lì seduto al caffè il poeta : “Ma
che razza di burattina sarà mai costei con questo tergo della migliore carne di
Merleau-Ponty…e con questi cazzo di leggings, che, per tenerlo così rinserrato
il mondo e il suo tergo, e questo suo passo, oh Gaz i Gazi[ii],
saranno leggings fatti apposta per lo Shummulo!”
Le maschere
e i burattini, che se riproducevano in modo così carnale e fenomenologico le
fattezze di un essere umano, che nessuno aveva mai visto, però, a pensarci
bene, come loro stessi dicevano, ricorrevano alle tradizioni, a vecchi e strani
libri illustrati, e anche alla fantasia e ai fumetti della Lancio. Così questa
ragazza che il poeta conobbe un po’ aveva il corpo di un angelo Stuart e un po’
il podice di Cybersix, anzi gli parve al poeta di aver inteso che oltre che il
disegnatore abituale che era Meglia fu chiamato anche Eleuteri Serpieri, che,
visto il tergo di Druuna, rese ancor più mesomorfo l’assetto del podice di
questa ragazza tipo Cybersix; pare che anche El Tomi ci mise mano.
Di sera, e
anche di notte, questo luogo era bello agli occhi del poeta, gli parve una
città simile a tante altre, Asti se non Ferrara o Ravenna, era una sera di
agosto, forse il 23, quando si dice che sia nata Cybersix e la moglie stessa
del poeta, secondo l’amministrazione di una casa editrice di altri fumetti, con
personaggi ancora più cibernetici di Cybersix, e la ragazza stessa, quella
sera, si mise a festeggiare il suo compleanno con il poeta, non come nella
notte in cui sparì Cybersix[iii],
e volle accarezzarle il tergo, e nel carezzarglielo le sussurrò che è vero che
sei il 23, come è vero che questo è il numero del tergo e della carne che fa il
tergo, e allora tu che un po’ hai il culo di un angelo Stuart e un po’ il
podice di Cybersix, tu, che sei nel 23 come lo è anche mia moglie, sei allo
stesso modo nella figura del Cinque, stando 23: 2 + 3=5, sei dunque un essere
umano e addirittura con il carattere Cinque, che ispira sempre lo spirito, l’erezione
dello spirito, anche per via del fatto che, nei Tarocchi, è la carta del Papa,
il contenuto della forma e il campo della quarta dimensione. Vieni prima di
Cybersix e hai il tergo come lo intende Merleau-Ponty, che forse è il
significante somatico associato al tuo Mercurio, la lettera ebraica, dicono, è “He”[iv], che
è la finestra, ma è pur vero che nelle
Minchiate di Firenze, come 5, saresti l’Innamorato,
e nel tarocco di Mantegna lo Zintilomo,
suvvia per via del tuo podice che è la quintessenza del Gentiluomo o: è lo spirito in carne del Nobiluomo?[v]
[i] Giorgio Manganelli, Centuria.
Cento
piccoli romanzi fiume, Rizzoli Editore, Milano 1979.
[ii] “Gioia del Gaudio”.
[iii] Cfr. Trillo e Meglia, Cybersix,
“SKORPIO” n.1, Eura Editoriale Spa, Roma
13-1-1994.
[iv] I tarocchi sono
imperniati sulla parola ROTA, raffigurata come una ruota: Papus, per la prima
He, mette il seme di coppe e la regina; per la seconda He, il fante, che
sarebbe il poeta scalzacane o la transizione, e il seme, naturalmente, è quello di denari. Non a caso il luogo così inumano e
così esotopico come la città Meridiana di Cybersix è il luogo in cui il poeta
scalzacane è viandante, non essendo nell’ordine della Rota, non vi fu chi, tra
quelli del Cafaro che amministrarono quel luogo di maschere e burattini, dopo
avergli dato un nome tra ego e non-ego e senza affinità o relazione di
parentela, lo soprannominò, con due significanti in linguaggio gergale, “Senza
Rota”?
[v] Venendo prima di Cybersix,
il prototipo, sulla via Sephiroth chiamata Tiphares, procede dalla Bellezza
alla Saggezza: è la manifestazione dell’ottimismo e dell’opportunità: la figura
di Mercurio ha come significante somatico un tergo che manifesta la mescolanza
di Finestra, Innamorato, Zintilomo, quintessenza e carne del Nobiluomo.
↑ Un Gareth Pugh leggings
da 546 euro
per lo Zintolomo della Cibercinque
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