Julia
Hafstrom 32x24
Ellsworth Kelly |
Mentre percorrevo questo quadro
di Ellswort Kelly, come se fosse un viale alberato e tranquillo, se non il
sentiero del bosco del torinese, che, parallelo alla ferrovia, mi fa arrivare a
casa, sentii un subitaneo ronzio, come se, al mio fianco, sul giallo, non come
cosa che ruoti, ci fosse una longilinea ectomorfa, 5 piedi e 8 pollici, né più
né meno, e 32 pollici sopra e sotto, con i prescritti 24 per il cerchio del suo
esserci, waist; mi volsi a guardare e vidi Julia Hafstrom. Io non sono un tipo
curioso, lo sanno tutti, faccio vita appartata e se Julia mi avesse rivolto la
parola sarei stato sorpreso, anche se ebbi l’impressione che arrossisse, per
via del rosso, mi dissi, tenendomi un po’ più presso il giallo le chiesi, non
senza una punta di insolenza, se ci eravamo già conosciuti, se avessimo motivi
per considerarci legittimati ad una certa intimità per via del fatto che lei,
con il suo passo cadenzato dal 38 di piede, stesse percorrendo il sentiero
lungo il meridiano che, poi, farà angolo col cielo. Lei mi fece cenno di no,
con quella sua testa che se non è dolicocefala lei chi mai potrebbe esserlo
come lei in questo quadro di Ellswort Kelly?
Julia Hafstrom |
by Matthew Kristall
Avrei voluto, a
questo punto della passeggiata, toccarla con un dito ma, avete visto come sono
disposti i colori?, non riuscii nemmeno a sfiorarle i capelli, oh gaudio
prenderla per la cintola, quel 24 di waist, che, per via dell’alfabeto gancio
della mnemotecnica, essendo “nor”, è il colore di “neppure”, ”nemmeno”, anche se,
per il fatto che ero sul rosso, io presupponevo che fosse “near”, anche sul
limite del giallo, “vicino”, ”intimo”, “presso”[i]
;
così ripresi la mia strada, e
quando mi accorsi che Julia aveva rinunciato a seguirmi, guardandole di
soppiatto i fianchi, 32 pollici, mi venne in testa “man”[ii]
come “pedina”, “pezzo”(di
figa) e avvertii un acuto, quasi senile, sconforto, tanto che rinunciando al
presidio uscii dal quadro di Kelly, che, non c’è che dire, si tirava dentro l’insolenza
ectomorfa dal pondus basso, pari a quello di Miele, che fa 38 come il piede di
Julia, che, era ormai evidente, è, come schema verbale, “move”, spinge, sì, ma
non fa che procedere, senza sosta. Per via del giallo, più che altro[iii]
.
[iii] E anche per i 5
piedi e 8 pollici della sua altezza, che, dando 5.8, corrisponderebbe a “löv”(leggi come se fosse “leuv” alla
francese), che, non potrebbe essere altrimenti, siamo in un bosco, è la
“foglia”. A meno che non sia “luva”,
che è la “cuffia”. Ma vista l’altezza potrebbe essere, questo giallo del
procedere, l’”aria”, “luft”, che fa
anch’essa 58.
[i] Anche in
svedese, per 24, si può avere “nära”(leggi:”nera”),
che starebbe per “prossimo”, “prossimo a”, e, come preposizione, sarebbe
“quasi”.Il 24 come “ner”
equivarrebbe a “giù”.
[ii] Che, nella
lingua di Julia, sarebbe l’uomo e il marito; invece il 32 come “mena” darebbe come schema verbale sia
“pensare” che “voler dire”. Che gli hips di Julia, i 32 pollici da tipo ectomorfo, siano visibili sia in “faccia” che
sulla “bocca” pare che sia imputabile al fatto che 32, come numero nella mnemotecnica svedese, sia “min”(=”faccia”) e anche “mun”(=”bocca”).
JULIA HAFSTROMIN VOGUE AUSTRALIAJANUARY 2016BY LACHLAN BAILEY |