Angela Giannitrapani │La lentezza dell’amore e la teoria di Auden


Angela Giannitrapani
Auden e la seconda lingua della bellezza
Un debito con Auden: il tipo di fermezza
malinconica e asciutta ha fatto scuola
da quando ha suggerito la misura
del soffrire salva la ragione.

Meno didattico di Seneca
sè eletto a modello di poeta signore
-Il gusto, la scelta, il controllo
di qualsivoglia esperienza.

Ma Kawabata: quei lampi
di verità nella tortura dei silenzi,
il dolore che investe luomo
scacciandolo dal suo trono.

Ogni frase una crepa,
ma il diaframma è sottile fra certezza e dubbio,
fra ira e pena; laria si tende
sotto lo sforzo della coscienza.

Böll più degli altri, letto in inglese
in una città notturna delloceano:
absent without leave, nessuno affronta il distacco
ma la terraferma spasima di assenze.
Quarantadue anni. Mi riconosco
dal nome, dal viso, dalle mani
forti come quelle di unoperaia.
Per il resto sbando da una parte all'altra.
Il corpo non mi contiene.

La lettera promessa ed aspettata
non è qui, dove
l' avrebbero colta i denti
e lacerata
per saperla più in fretta

Mai la poesia mè parsa così dura
a lama di candela notti di Londra
mentre l' esperienza del capire
fa voli di paura intorno alla bellezza.
Fino alla teoria della bellezza sono arrivata,
ma poi per favore lasciami un messaggio
perché la verità vuole unaltra vittima.

Solo per fare lamore
lentezza più lentezza più lentezza
con un totale like the hurricane.
Ma quest'aria imbronciata, perversa,
viso nell'acqua,
il riflesso di una composizione senza la trasparenza,
la tendina abbassata,
stupore che tutto il resto dimentica.
Ricapitolando:
come larte non progredisce, la mia vita non migliora
di punto in bianco
né gradualmente. Ma se la bellezza
è bellezza, e lo splendore splendore,
linvenzione ha da aggiungere appena la memoria.

da→ Angela Giannitrapani Poesia come seconda lingua 
▬ Beniamino Carucci Editore│ Assisi 1970