l'ottavo della signora zott
La Briccona Equilibrata e Diplomatica
La Briccona Equilibrata e Diplomatica
I. In questa storia che avrebbe potuto costituirsi come piacere singolare alla Harry Mathews, in
un determinato luogo del mondo, ad Adelaide, a Praga, a Torino,se non a Palermo
o sull’isola di S. Pietro, anche a nord dello stretto di Bering o nello stretto
di Malacca, che passò in un’altra Lebenswelt dell’Aurélia Steiner del poeta[i], una giovane donna
festeggia il compleanno masturbandosi per la prima o la millesima volta. Ma non
è quella donna di Hyderabad, che era più attempata, e la cosa le ricordava le
colazioni durante la guerra di Cina, quando il marito era al fronte[ii]. La giovane donna, che è
nel piacere singolare del poeta e lui solo sa dove si trova, di sicuro
potrà masturbarsi , la prima o la millesima volta, facendo colazione con
una speciale marmellata connessa a quella che è la passione, secondo Fourier, connessa al suo segno zodiacale, quello
solare, per quanto è dato sapere al poeta. Il poeta è ormai nel contro-freudismo: il sentimento non è la
trasformazione sublimante di una mancanza ma al contrario l’effusione panica di
un appagamento. Anzi è nel piacere unico di Fourier: come l’utopista francese è
solo contro tutti, soprattutto contro tutti i Poeti, e anche i Filosofi, contro
tutte le Biblioteche e anche le case editrici, egli solo ha ragione, la ragione
del piacere, che è Unico e ha quindi una sorta di carattere incendiario:
parlarne brucia, prende, spaventa, non si può rivelare troppo bruscamente il
piacere, fosse anche un lieve svelamento di questa possibile passione per la
marmellata di fichi, e allora come Fourier, il poeta prova come una sorta di
obbligo profilattico di freddezza e, di più, non ha nemmeno i numeri, pochi numeri,
per il calcolo del piacere[iii], ignora volutamente i
numeri della giovane donna, che, all’improvviso, svela al poeta di essere
dentro l’oralità della sensualità fourierista; Fourier, lo sapete, rivendica i
diritti della libertà erotica e non la descrive sensualmente; la ragazza, con
quella bocca mercuriana che si ritrova, ha invece un’oralità equilibrata, che
sembra diversa ma ha la stessa misura di Fourier: è un piacere comodo, il suo,
si ritaglia, non intacca nessuna metonimia, il piacere, anche la passione per
la marmellata di fichi, è quello che è, nient’altro; e come se fosse in
Armonia, in cui la cerimonia emblematica di questo ritaglio d’essenza sarebbe
l’orgia di museo, lei lo svela in una
semplice esposizione del desiderabile: in Armonia c’è una sorta di “seduta in
cui i notabili amatori espongono a nudo ciò che hanno di più notevole. La tal
donna che non abbia di bello altro che il seno non espone che il seno e si
riveste nella parte inferiore”[iv], il carattere feticistico
di queste inquadrature, scrisse Roland Barthes,
pare che abbia sempre una sorta di sipario, di velo, etico, almeno nelle
intenzioni; la giovane donna, che è nel piacere singolare del poeta, senza che
questi ne abbia mai composto la giusta inquadratura e nemmeno ordinato una
veloce sequenza fantasmatica, allora potrà essere seduta, per via della bocca,
o forse anche inginocchiata su una sedia, per quella marmellata che non solo
Manuel Vázquez Montalbán avrebbe equiparato se non alla Confettura di Nostradamus, quella dello zenzero verde[v], almeno ai fichi ripieni
alla siriana, tanto che il poeta, nella fantasmata guerra d’amore, tra gioco e
teatro, per delicatezza, per non offendere, e nel piacere che non ha misura,
non è soggetto a quantificazioni, desidera
troppo , è nel contro-freudismo,
l’abbiamo visto, abbina la marmellata di fichi alla carne del tergo della
giovane donna; scrisse Manuel Vázquez Montalbán per i Fichi ripieni alla siriana: “Le donne che di solito ritengono
volgari certe associazioni e insinuazioni gradiranno poco che si ricordi loro
il rapporto accidente-sostanza che può avverarsi tra il fico e la loro vulva.
Invece, le donne meno chiuse al linguaggio e alla psicologia accettano spesso
pudicamente la provocazione immaginativa dei fichi”[vi] ; la marmellata
di fichi è come la marmellata di Nostradamus, più unguento che
confettura e se questa ha bisogno di esseri umani biondi con carni vissute,
sottoposte alla dittatura della lingua,quella ha bisogno, appunto, della carne
del tergo delle giovani donne “verdi” mercuriane, a patto che siano dotate del geroglifico di Mercurio, che è una sorta
di paradigma quasi poetico, che a volte
si somatizza anche come significante
somatico, che schematizza e rapporta la passione
dell’equilibrata e la passione della
diplomatica. Il geroglifico implica
una teoria completa del senso, che non sia una semplice sostituzione: i
geroglifici, dice Fourier[vii], si spiegano in tre modi
: 1) per contrasto(es.:l’alveare/il
vespaio, che a ben guardare attiene strettamente al paradigma della Vergine,
per l’alveare che è marcato da produttività che manca al vespaio; la scrofa/il
cigno: la troia è marcata da produttività, l’utilità totale della carne che
manca al cigno); 2)per collegamento:
il passero e il melo, sono tutti e due elementi della Vergine, come l’orzo e la
segale, il frumento e il caprifoglio, come il cane e la pecora): è il sintagma,
la metonimia: questi elementi possono andare insieme, sono contigui; 3)infine
per progressione (i cornigeri:
giraffa, cervo, daino, capriolo, renna, ecc.): questa sarebbe la serie, è ignota alle classificazioni
linguistiche. Il geroglifico della
Vergine, come segno zodiacale, starebbe tra la castità e la castrazione
e nel caso della giovane donna nel
piacere singolare del poeta tra il genere
diplomatico e quello dell’equilibrio,
che a seconda della figura geometrica, cerchio, ellisse, parabola, quadrato,
rettangolo, o forse a seconda dell’aspetto che c’è tra un paradigma e l’altro,
potranno far proliferare il significante di quella passione, vizio o virtù che
possa essere, fino allo stato della stupefazione.
La passione(il carattere, il gusto,
la mania) è l’unità irriducibile della combinatoria fourierista: è naturale, è netta, è felice, non è la
forma esaltata del sentimento, e, perciò, la mania non è la forma mostruosa della passione; la mania è l ‘essere stesso della passione, l’unità in base alla
quale si determina l’Attrazione e anche la scena fantasmata dai due
interagenti, ognuno per sé, nel proprio piacere singolare: per questo la passione non si deforma, né si
trasforma, né è riducibile, nemmeno misurabile, né sostituibile: è un numero, non è una forza: una monade
felice, naturale, franca, non si può scomporla né amalgamarla, solo combinarla
fino a raggiungere l’anima integrale,
corpo dei due interagenti che assomma a 1620 caratteri, 810 ognuno[viii]: tanto che quella
giovane donna che entra nel piacere singolare del poeta con la marmellata dei
fichi, anche se in latenza nel piacere c’era per altri caratteri, lo fa quando Lilith, che, nei punti sensibili arabi
dell’astrologia, è la Luna Nera della tentazione
e della trasgressione, e lo fa proprio quando sta transitando sul punto
sensibile arabo dell’Anima del poeta:
la raggiunge, l’Anima del poeta, con
la marmellata dei fichi, la marmellata equilibrata,
e con il geroglifico della diplomatica,
che connette e assembla più caratteri, che, come tempo siderale, quando è
affermata dalla giovane donna, fa 41, come se formalizzasse la messa in scena
del quarantunesimo modo nel “Foutre du
Clergé de France”[ix], che è, manco a farlo
apposta, il modo, è stupefacente, della sensualità fourierista che è
soprattutto orale, il geroglifico dell’amore e del nutrimento, e del
geroglifico della diplomatica: “Accidenti allo stupore: equilibrata, per via
della marmellata, ma…tu aggiungi: diplomatica, per via del diplomatico in
quanto ‘dolce fatto di strati di pasta sfoglia farciti di crema e liquore’, o
in quanto ‘persona particolarmente avveduta, abile nel trattare questioni
importanti o delicate’(Zingarelli 2009)?”, chiede il poeta alla giovane donna
della marmellata della Vergine, e lei chiosa, inequivocabilmente: Credo per entrambi, ora che mi ci fai pensare! ;)
II. Il diplomatico[x],
al pari della marmellata di fichi, si
edifica nel sistema euforico del Misto e
nel carosello del significante, che, per quanto possa essere zuccherato, ha
sempre, anche somaticamente, la misura e l’equilibrio della Vergine, che riesce
a portare il fantasma anche nel sottosistema
delle comunicazioni liquide a distanze indeterminate, come se fosse, essendo
una parte del corpo, un testo. A questo punto, il
poeta è stupefatto, vorrebbe calcolare il piacere, o almeno, per quel che lo
riguarda, la sua parte di gaudio, non può parlarne, altrimenti brucerebbe, e
spaventerebbe anche, rivelarne bruscamente l’inondazione, l’effluvio orale o la
saturazione della carne sarebbe un’azione politica, non chiude occhio tutta la
notte naviga nel domestico, dove il desiderio non è precluso. Fa dei piccoli
calcoli, che permettono quegli affettuosi
compiacimenti che a loro volta fanno largo alla fantasmagoria del
dettaglio adorabile. Il numero è esaltante, se andiamo a vedere già è nei
numeri che il poeta pubblica per la giovane donna della marmellata, e per
questo, già prima che arrivi al geroglifico
della diplomatica, lei è già dentro il geroglifico
della stupefazione, manco fosse l’esoto
radicale di Jean Baudrillard. Il numero è un operatore di gloria, e di
gaudio, non perché ingrandisce ma perché demoltiplica: è tentato il poeta di
dividere per 810 il numero degli abitanti della città in cui vive la giovane
donna, per trovare che in quel luogo esistono tanti individui dotati dei
caratteri del geroglifico dell’equilibrata e della diplomatica, tanti individui
nati sotto lo stesso segno solare, ma non lo fa per non svelare la provenienza della
briccona fourierista. La cifra stessa
è un particolare, una minuzia, che innalza, come una gioia. E’ una furia di
espansione, di possesso e per così dire di orgasmo, attraverso il numero, la
classificazione: tant’è che, in quella notte lunga, il solo nome che,
nell’alfabeto mnemonico, corrispondeva a 125, trasmutato in uno schema verbale
diventava “donala” e anche “tienilo”; il cognome, che corrispondeva a 11,
formava “dado”, “dido”, “dada”, ma anche “tutto”, “tatto”, “tette”, e allora il
poeta fantasmava la scena in cui l’oggetto d’amore del geroglifico
dell’equilibrata e della diplomatica era esortato a “Donala Dada!”, “Tienilo
tutto!”, “Donala Dido!”, “Tienilo Dada!”, e anche a proairetismi[xi] del tipo : “Donalo tutto”
o “Tienilo (tra le) t.”o anche “Dado, donalo!” o “Donalo (il) dado!”. Con il
cognome corrispondente, per via della S o della Z o della “Sch”[se fosse stato: “Schuft”[xii]( e per questo “briccona”
di nome e di…cognome!] a 011, e quindi a “zitta” o “sotto” o “sette”
se non “sutta”, gli imperativi sarebbero stati del tipo: ”Donala
sotto!”,“Tienila ( tienilo) sotto”, “Donalo sotto”, e : ”Zitta, tienilo!”,
”Zitta, tienila!”, “Zitta, donala (o: donalo)!”,“Tienilo zitta!”, con le
stupefacenti: “Donalo(donala) sette(volte)”, “Tienilo(tienila) sette(volte)”,
un ipotetico nome: “Danila(o ) Sutta” o
“Tonila”, “Tienilo (tra i) Sutta”, “Daniela Sotto” o “Daniela Sette”. Curiosa
la formattazione in sanscrito: 1) per il 125, potremmo avere Adana(d=1;n=2), che è “la bardatura del
cavallo”, La(l=5), che è lo schema
verbale “prendere”,”ricevere”, “ottenere”; per 011: Sthita(s=0,t=1,t=1), che è “devozione”, “esistenza continua”, “atto
di rimanere”: in definitiva Adana La
Sthita, ovvero “la bardatura del cavallo che ottiene la devozione”; ma
anche: 2) Dhuni, “quel che risuona”; La, “prende”, “riceve”, Sthita, “la devozione”: Dhunila Sthita, quella che risuona
ottiene la devozione; 3) Tanu,”corpo”,”persona”;
La; Sthiti, “devoto”: Tanula
Sthiti, il corpo,la persona, che prende il devoto; 4)Ta, “questo”; na,
“certezza”, “conoscenza”, “ornamento”; La;
Sthiti: questo ornamento, questa
certezza, prende il devoto; 5)Uttan(t=1;n=2),”tendersi
verso l’alto”, “che sta per alzarsi”; La;
Sthita: “quella che sta per alzarsi
ottiene l’atto di rimanere”: Uttanla
Sthita; 6)Udan, “onda”, “acqua”; La; Sthiti:
l’acqua , o l’onda, riceve il devoto: Udanla
Sthiti; 7) Dha, “suono
onomatopeico”, “gran tamburo”, “cane” ; ni,
“indietro”,”dentro”, “giù”; la,
“ottenere”,”prendere”; Sthita,
“costanza, “atto di rimanere”: Dhanila
Sthita: il gran tamburo, o il suono onomatopeico, dentro ottiene l’atto di
permanenza; 8) se invece di Dha è Da, “che vola”, “suono”, avremmo Danila, cioè: chi vola giù prende…;9) Ta, “questo”; nya,
“nome di un oceano(nel mondo di Brahma)”: Tanya
Lasthiti: “questo oceano riceve il devoto”;10) oppure: se, invece, è Li, “liquefare”, avremmo Tanya Listhiti: “questo oceano liquefa
il devoto”; 11) se è Lu,
“dividere”,”tagliare”,”distruggere”, avremmo Tanya Lusthiti: “questo oceano divide, taglia, distrugge il
devoto”; 12) con: Danu,
“vittorioso”,”valente”, “che conquista”, “goccia”, “fluido”, “classe di
demoni”, avremmo Danula Sthita: il
demone (conquistatore, o valente, o vittorioso) riceve la devozione; la goccia
che permane, quasi come se fosse l’attante della macchia di Lacan nella losanga del poeta.
III.
L’oggetto d’amore è così tassonomizzato, come faceva
Fourier, si sarebbe tentati di dire, scrisse Barthes: quando compare un
oggetto, Fourier lo sodomizza. L’ immaginazione
del particolare è ciò che definisce specificamente l’Utopia, è logico
perché il particolare è fantasmatico, il numero è di rado statistico in
Fourier, per la sua apparente finezza di precisione è essenzialmente
qualitativo: questa sfumatura è una
garanzia di piacere(di appagamento), perché determina una combinatoria giusta, la sfumatura, punta del numero e della classificazione, ha per campo
totale l’ anima integrale, spazio
umano del poeta e della briccona diplomatica, l’ampiezza è la dimensione
combinatoria al cui interno è possibile il senso, e, l’abbiamo visto nello
scambio epistolare, il doppio senso, a ognuno occorrono 810 caratteri dei due
sessi, cioè 1620, a cui si aggiungono gli onnititoli, i geroglifici, le
sfumature infinitesimali di passione. Scrive Barthes: “L’anima integrale,
arazzo in cui si enuncia ogni sfumatura, è la grande frase cantata
dall’universo: la Lingua di cui ognuno di noi è solo una parola”[xiii]. Come se, per quel
numero, la Briccona fosse Donala/Tienilo, Dada/Dido, Dado/Tutto. E per
l’Alfabeto dei Rosa Croce, essendo il nome 85 e il cognome 43[xiv], potrebbe tirar su uno
schema proairetico come: “Fallo(85) rima(43)!” o “Fila remo” se non “Filo Roma”
o quel personaggio dei fumetti di Trillo e Risso[xv]: “Fulù(85)…rum(43)”[xvi], “Fulù rema”, “Fulù (di)
rame”, “Fulù rima”. Ridotti i due numeri con la somma cabalistica a 8+5+4+3,
perciò a 20, sarebbe l’arcano dei
Tarocchi del Giudizio che è la carta
della sorpresa e della rivelazione improvvisa, punto di transizione tra idea e
azione o, se vogliamo,tra fantasma e desiderio, è il tarocco del godimento improvviso
e quindi della stupefazione, e anche dello splendore, e anche del dolce
diplomatico, per lo splendore della carne tra crema e liquore della Briccona
Diplomatica, che è della Vergine e questo arcano è anche la virtù generatrice
della terra, ed è l’evocatore del fantasma, per come può tentare il poeta, è la
carta del risveglio e risveglia il (-φ) del poeta, l’arcano della disponibilità
all’istante dell’eros del sentimento,
la soluzione, la realizzazione improvvisa, del fantasma desiderato[xvii]; al livello fisico, è
il tarocco dell’equilibrio e delle classificazioni; questo tarocco ha associato
un altro numero che è il 200, che, se vai a vedere, è 20 e 0, l’evocatrice del
fantasma che turba: lo 0,l’arcano della carne e della lettera Tau, e anche
della sensualità profonda dello Scorpione; il 20 è l’arcano dei Pesci, il segno
che, quando la Briccona dice al poeta che “adesso che mi ci fai pensare” credo
che sia diplomatica per il dolce fatto a strati e perché sono avveduta nel
trattare il segreto e la delicatezza del (-phi)
del poeta, è all’Ascendente e sulla cuspide opposta, al tramonto, c’è incollato
Mercurio[xviii], che è appunto il
maestro della Vergine, il segno della Briccona, maestro del geroglifico della marmellata dei fichi, dell’equilibrata e della diplomatica. Se le cifre del nome e del cognome le
addizioniamo abbiamo 128; togliendo 78,
che è il totale dei tarocchi, abbiamo 50 , il X di Coppe, che attiene alla trasmutazione
sentimentale e sessuale e combina l’amore e l’amicizia, le passioni o le
facoltà affettive dell’anima integrale che,
con un passaggio, una transizione, il supplemento, la banalità, l’ottavo di una
collezione, la parte legale dell’errore che può fare a un certo punto della
Briccona Diplomatica il nuovo oggetto d’amore del poeta. Il 35 che è il numero
del giornalino da cui può originarsi lo scarto e l’ottavo della passione,
nell’alfabeto mnemonico, sarebbe il melo, che è un albero di Mercurio e della
Vergine, l’anno era il 92[xix], che, essendo 9=P e 2=N,
non potrebbe che essere nel futuro quello che Lacan chiamava il (-phi) del poeta. Se prendiamo la pagina
finale della ricetta della Marmellata dei Fichi e davanti ci mettiamo l’1, che
è la lettera T o D, avremmo il numero 125: “Tienila/Donalo”, Briccona fourierista!
│!v.s.gaudio
2017 │© Briccona fourierista Tonila Zott Tanya Lusthiti |
!▐ Il geroglifico della
Briccona fourierista
♦
Invitato
l’oggetto d’amore ad aggiungere una sua immagine di riferimento senza che sia identificativa, “un ritaglio, un
particolare intenso, che ti rappresenti ma che non sia identificativo, lo dovrà
essere solo per te” e per il poeta, senza che la Briccona Equilibrata e Diplomatica [BED] avesse letto il testo, Tienila Sotto…ha mandato…il geroglifico della Briccona fourierista,
che, appunto, tiene sotto quella che per Fourier sarebbe la parte riservata, la
classificazione, della transizione, del neutro, della banalità, lo scarto, il
passaggio, quello che abbiamo chiamato anche l’ottavo, che è una sorta di lubrificante che come il neutro si situa tra la marca e la
non-marca, il supplemento che collega
le passioni e i caratteri. Se l’ellisse è il geroglifico geometrico dell’amore,
questi “ricci…verdi…quasi sott’acqua..” potrebbero essere, il pelo quasi sott’acqua,
il geroglifico della libido? Come se alludesse a quello che il poeta ha
formalizzato, in altri testi, come Shummulo [xx]
e anche come Enzuvë?
Che, appunto, altro non è che questo pelo bagnato, il geroglifico che, per
collegamento, fa la metonimia, sul proprio tergo, della libido dell’Equilibrata e del rombo della Diplomatica, così come è intesa nel
testo dal poeta. Che siano verdi, è inequivocabile, è per la Marmellata di Nostradamus, quella dello
zenzero verde(che in realtà è
bianco), che si collega, con il 2° modo per fare i geroglifici spiegato da
Barthes, alla Marmellata di fichi, che sono verdi, ed è la marmellata della
Vergine, il segno solare di Tienila Sotto o Donala Sette se non Donala Tutta,
la Briccona Equilibrata e Diplomatica[BED].
▐ Tonila Zott la
divina briccona del geroglifico fourierista
il supplemento adesso che son
questi ricci verdi
quasi sott’acqua un po’
dappertutto da ogni lato
dove altri la toccano per la linea
del podice
quando cammina, attraversa la
camera
ancora dentro i suoi jeans più
bagnati
la figura del geroglifico della
Briccona
l’erba la stringe tutt’intorno
dentro la luce se è suono o i rami
del verde, gli aghi o la macchia
se rovescia un giorno se trattiene
così tanto il (-phi) del poeta
perfino la pelle verde che fruscia
e vola o ronza un po’sott’acqua
o sopra là sotto i jeans l’azzurro
che sotto il dito unisce e lega,
se l’intervallo o la transizione
passa e tira su al meridiano eco
o caso che sia la misura più lunga
dell’anima del poeta, solleva
con il geroglifico della
diplomatica,
ritaglio o gesto, un segno, la
linea
così profonda del podice come
se potessimo chiamarla Tonila Zott
alla maniera quasi albanese del
cognome divino che la rende un
portento avveduto e abile nel
bagnare i ricci verdi quasi
sott’acqua
non sono i rami del verde
è un Dio, Zot[xxi],
un solo gesto, un segno,
una parola la macchia del poeta
in tutto questo Zeit in cui
gli si siede sopra quasi
sott’acqua
per come l’Enzuvë demoltiplichi
la durata ha un timing che spezza
il giorno e la notte, tienili
sotto,
signora Zott anche ogni due ore
nella stessa passione,ricci verdi
o anche blu quasi sott’acqua
per come lo tieni tutto a
colazione
a pranzo a merenda a cena
alle cinque del mattino sempre
compresso il gaudio nell’eros
del sentimento dei tuoi jeans
quasi sott’acqua e la confettura
di Nostradamus il desiderio
va enzuvato perpetuamente
transizione solida e liquida
misto o crepuscolo o passaggio
quasi sott’acqua spazio neutro
dopo che è finita la controra
l’ottavo che lubrifica l’anima
del poeta e l’animus tienilo sotto
signora Zott a meno che non sia
Zeitt
[i] Sulla base dell’Aurélia Steiner di Marguerite Duras.
[ii] Cfr. Harry Mathews, Piaceri singolari, trad. it. ES, Milano 1993: pag.27.
[iii] Cfr. Il calcolo del piacere, in: Roland Barthes, Fourier, in: Idem, Sade, Fourier, Loyola, trad.it. Einaudi, Torino 1977.
[iv] Ibidem: pag.71.
[vi] Ibidem.
[vii] Cfr. Il geroglifico, in Roland Barthes, Fourier,
op. cit.:pag.84.
[viii] Cfr. Passioni,
in: Roland Barthes, Fourier, op. cit.:pag.89.
[ix] Cfr. Les
quarante manières de foutre, dédiées au Clergé de France(1790), Librairie
Arthème Fayard, Paris 1986. In realtà, il tempo siderale quando fa 41
bisogna sottrargli 24(ore), perciò la 41 localmente, per essere come tempo
siderale locale, è la 17, che è semplicemente l’universale “pecorina”, in cui
lei si mette in ginocchio e lascia gravare il peso del corpo sulle mani,
presentando in tal modo e c. e f. Anche il poeta si mette in ginocchio, dietro
di lei, con il busto eretto, posa una mano sulla groppa della sua cavalcatura… La
pecora, d’altra parte,è un archetipo-animale della Vergine e non a caso Fourier
lo collega come geroglifico al cane; e non a caso è chi ha il segno solare
della Vergine, o anche lunare o dell’Ascendente, che è onorata con tutti gli
onori nella maniera 17, di più si daranno gli onori se nell’onor della Nina di Baffo, il famoso
Culiseo: verrebbe voglia di chiamarlo ad
onor della Briccona Diplomatica, più
che Martin, Sotto; o, più che
Tiberio, Donalo.
[x] Il dolce, pur avendo
un’altra origine, ha varianti tipiche nella regione in cui vive la Briccona
Diplomatica, pare che le varianti siano speculari all’ottavo, alla transizione,
che è il supplemento costitutivo di
questo nuovo oggetto d’amore. L’ottavo, come supplemento di classificazione,nella città ipotizzata(vedi tabella
qua sotto) della Briccona Equilibrata
e Diplomatica, sarebbe pari a
48.6(389:8=48.62): posta poi la scrematura ancora legata all’età e al sesso, la
possibilità di essere il visionatore,
anche liquido, di una Briccona così qualitativamente dotata di quest’ottavo (sotto) tra geroglifico
dell’equilibrata e geroglifico della
diplomatica, sarebbe veramente irrisoria.
[xi]
Ci si rifà in qualche modo alla Voce dell’empiria, al codice delle azioni di
cui a Roland Barthes, S/Z, trad.it. Einaudi, Torino 1973.
[xii]
Schuft equivale a “furfante”,
“briccone”.
[xiv] La sequenza numerica del
nome della Briccona Equilibrata è:
4x7,1x6,5x5,1x4,5x33x2,1x1, per un totale di 85; la sequenza del cognome:
3x5,1x4,1x3,4x3,4x2,1x1, per un totale di 43.
[xv] Cfr.
Fulù.Morfologia del sogno.
Intersviste di V.S.Gaudio, gaudia 2.0/2015.8; va da sé che la
Briccona fourierista sembra che abbia una certa correlazione somatica con Amanda, un altro personaggio dei fumetti
argentini, disegnato da Alfredo Falugi, e sceneggiato da Robin Wood, almeno
quando in certe tavole porta i jeans con una certa dose di patagonismo.
[xvi] Non è un caso, ma c’è
anche il famoso Rum Diplomatico!
Senza dimenticare i cubetti di zucchero candito al rum che, nel geroglifico
della Briccona diplomatica,
potrebbero essere alternati o contigui all’uso della Marmellata di fichi, per
la doppia pulsione della BED.
[xvii] Tanto che, usando i numeri
del nome e del cognome occultato della Briccona equilibrata e Diplomatica, 125
e 011, non potremmo,per aver così risvegliato il (-phi) del poeta, che nominarla come “Tonila Zatt” o “Tonila Zott”,
se non , per via del geroglifico un po’ tedesco, una probabile “Donila Zeitt”,
con dentro il cognome il “momento”, l’ora, il tempo di “Zeit”; allo stesso
modo, ma per l’intensità e la pienezza, quel non so che di lauto che c’è nel
personaggio, la Briccona potrebbe essere chiamata “Tonila Satt”, tra lo “scuro”
e la sensualità mai così “sazia” di
questo personaggio che ha il suo Dasein
tra il geroglifico dell’equilibrio e quello del diplomatico, che, in virtù di
Satt, ha sempre, in equilibrio, o tenuto sotto, la virtù del dolce, che,
appunto, è nel paradigma di “Satt”: “saturo”.
[xviii] Per tacere dello
stupefatto transito di Giove/Luna
sulla cuspide della casa Ottava,ed è appena finita la controra, transito in
aspetto con l’ineffabile, stupefacente e liquido connubio tra Nodo Lunare e Marte, sotto l’orizzonte
ad ovest. La cuspide della casa Quinta, nell’Ebertin a 90°, sarebbe in
connessione con il M/P Nodo Lunare/Marte
t = M/P Mercurio/Plutone del poeta.
[xix]
“Cip & Ciop” n.35, The Walt
Disney Company Italia Spa, Milano settembre 1992, con il libricino allegato: Lo
Zodiaco delle Marmellate, di Marisa G. Aino & Vuesse Gaudio.
xx Verifica anche lo Shummulo frontale di Lisbeth Salander
xxi Se fosse albanese o italo albanese l’Herkunft della Briccona equilibrata e diplomatica, per i numeri del suo nome e del
suo cognome, 125 e 011, formattando una possibile “Tonila(T=1;N=2;L=5) Zott(Z=0;T=1)”,
avrebbe, come base, il sostantivo-archetipo Zot,
che, sostanzialmente, se non vale come “padrone” o “signore” vale come “Dio”, e
va nominato solo nel piacere singolare.,
o gaudiano, che dir si voglia.
Briccona
Diplomatica
Briccona
Equilibrata
|
Numeri
TS dello svelamento : 41 vs 17
|
Alfabeto
Rosa Croce
|
Nome
85
Cognome
43
Somma
cabalistica 20
(Arcano del Giudizio)
85+43=128-78=50
(Tarocco 10 Coppe)
|
Alfabeto
Mnemonico
|
Nome
125
Cognome
11/ 011
|
Marmellata dei
fichi
“Cip&Ciop”
|
35
92
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Città
Herkunft: 810 caratteri
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Non calcolato; ipotizzato sulla pop. di una
città
a metà strada tra Bari, Palma de Mallorca
piuttosto che Valladolid, Cordoba
e
Murcia avremmo
una pop. media 315.000 : 810=388.88
che nell’Ebertin a 90°
corrisponderebbe a 29 ,
grado su cui il “giorno dello
svelamento”[da cui si attua
la costituzione di questo
nuovo oggetto
d’amore]
collimano Venere/Urano
t sul
mezzopunto Sole/Asc. del poeta:
se gli
si addiziona il numero
personale che è 20, avendo 49,
nei Tarocchi è l’arcano del 9 di
Coppe,quello dell’eros del sentimento,
i
classici parlano di gioia materiale,
a onor di BED è gaudio materiale.
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!La photostimmung di Tanya Lusthiti connette l’Hiper Realismo di Carole A.Feuerman│con il Geroglifico della
Briccona Equilibrata e Diplomatica││Tienila Sotto 2017!La
briccona in nageur è basata su →
Maya, Pula│journal /
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Poesia concreta "Prima voglio leggere il primo testo... a occhio chiuso": da una email della Briccona Diplomatica al Poeta Poco-accorto │from→ piṅgapā |
l'ottavo della signora zott