Il pomeriggio della cozza a mummula a san Pietroburgo.
In questo pomeriggio a
San Pietroburgo, per il terzo posto del Belgio e l’elogio della cozza a mummula, che, forse, è
sconosciuta ai belgi, cultori estremi della cozza semplice, mi sembrava di
essere a Milano con Nadia Campana in quella maledetta primavera quando in un’aiuola
chissà dove a Milano ci fermammo a parlare della cozza a mummula dopo che ci eravamo allontanati dal noiosissimo convegno
dei poeti afferenti chi alla "parola innamorata", chi alla "mistica lombardizzata
di Whitman", chi alla "metonimia della menzogna del quotidiano ad alta urbanizzazione".
Oggi abbiamo mangiato tagliatelle e vongole
incredibilmente squisite, e bevuto un altrettanto incredibile Pinot Nero forse
turco che sembrava dell’Oltrepo Pavese; poi, con l’anguria, è venuta a tavola
la nostalgia della cozza a mummula.
Aurélia Roh Steiner non ha la visione grandiosa di spiriti nudi in fuga che
hanno gli Esquimesi: lo spazio celeste è colmo di esseri nudi che giungono attraverso
l’aria anche nel cielo di San Pietroburgo. Creature umane, uomini nudi, donne
nude, che vagano e suscitano la tempesta e la tormenta. E nemmeno i Belgi, e
figuriamoci se questi Inglesi scesi oggi in campo, non hanno questa visione, e
neanche quei due cronisti: uno sempre a dire di quell’inglese che quest’anno
era ai Mondiali e due anni fa agli Europei era andato a vedere la Nazionale
inglese allo stadio, forse in macchina e con gli amici, e quella storia del
pappagallare su twitter dei fratelli Gallagher e di Lineker, e lui che prende
le chiacchiere di questi come se fossero dei comunicati stampa verbalizzati come
si fa oggi anche dai ministri dell’interno su twitter, e non più come facevano
quelli delle forze dell’ordine quando fermavano ai posti di blocco i giocatori
che dovevano essere in ritiro con la propria squadra a 100 chilometri di
distanza e poi li trovavano verbalizzati a “suicidio” che fu così che non potei
esimermi dal farci una divagazione
ziffiana. E a sentirmi parlare della cozza
a mummula, Aurélia, anche quando non è nuda e ha le mani nelle tasche degli
skinny jeans della Nordstrom, beh, che volete che dica? Aurélia è come lo sluagh,che è celtico, ed è lo spirit
multitude inglese, ma non tifa per gli Inglesi e le cozze le mangia, e beve
anche Stella Artois: tu la guardi e quella con le sue infallibili frecce
combatte battaglie per l’aria, e anzi a un certo punto senti lo sluagh-ghairm, ghairm è urlo, grido, ed è il grido di battaglia della moltitudine
del suo spirito, un’altra volta ancora a
mangiare tagliatelle e vongole e a bere Pinot Nero turco e lo sluagh-ghairm di Aurélia mi indurrà a
parlare del numero di demoni che formano l’esercito particolare del mio oggetto
“a” e ancora rifarò l’elogio della cozza
a mummula fatto quel pomeriggio a Milano con Nadia Campana. I demoni della cozza a mummula forse sono tanti quanti
gli abitanti del Belgio, o forse tanti quanti gli abitanti dell’Inghilterra,
forse esclusi i gallesi; comunque la partita è finita 2 a 0, e quindi l’abbiamo
vista, non ci sono dubbi; Lukaku, che non so se gli piacciono le cozze, nemmeno
questa volta è andato a segno, e pure è nato il 25 luglio, come la poetessa Silvia
Comoglio, che fa una poesia, questo ho detto ad Aurélia Roh, in cui c’è una visione
grandiosa di spiriti nudi in fuga e non è esquimese, i suoi spiriti sibilano,
ma non con il battito delle ali di grandi uccelli su nell’aria, non ha il tuo
sluagh-ghairm, questo ho detto a Aurélia, forse è un po’ lappone, per via del
fatto che potrebbe connettere l’aurora boreale con lo sluagh del suo oggetto “a”
e ti assicuro che i demoni del suo oggetto “a” non si radunano in un posto,
metti in quell’aiuola a Milano, per disturbare il servizio divino e il servizio della cozza a mummula.
Insomma
Lukaku è belga e Silvia Comoglio non è lappone, e non è nemmeno dei Tlinkit
dell’Alaska, che di sicuro anche loro mai hanno sentito parlare della cozza a
mummula, e forse nemmeno delle cozze. Il punto adesso è che il Belgio, che era
seconda nel ranking mondiale prima dei mondiali, adesso pur essendo finita
terza e aver battuto il Brasile che era primo nel ranking, mettendo le
finaliste di domani pomeriggio ai primi due posti, il Belgio retrocede al
terzo. Però sai quanti follower avrà adesso Hazard, e gli spiriti di Lukaku,
quelli di De Bruyne, e quei fratelli Gallagher chi cavolo se ne impipperà più
delle loro chiacchiere su twitter, e quel Lineker, ma chi era dopotutto? Kane
ha fatto sei goals contro squadre di terza fascia ed eccolo qua, è il
capocannoniere, e vi è sembrato un calciatore con milioni e milioni di demoni
nel rombo del suo oggetto “a”? E
Beckam allora, con quella Signora che si ritrovava, i suoi demoni erano davvero
undici bilioni, un po’ di più delle visualizzazioni, quando c’era il meter-Google+, che avevo io in uno solo
dei miei account su Google+, ma sempre di meno di quanti follower presumibilmente
ostenta l’ex calciatore su Twitter?