SIGMAPOST Lo spirito aspro del Dasein |
2|→Il camminare nei cosiddétti Levi’s di quell’Arbrësh di Shen Vasìli in via del Lutri per il
poeta cosiddétto Levis dal
cocompilatore dell’Enciclopedia delle Scienze Anomale ⁞
Forse una Stimmung,
se non una Lebenswelt, con Thomas
Bernhard, Gehen/Camminare
La copertina della traduzione italiana di Thomas Bernhard, Gehen: Camminare, Adelphi edizioni 2018 |
Cominciammo a camminare, e con la stessa presenza di
spirito di quella con cui pensiamo, dice Gaudio, d’altra parte così come
dobbiamo camminare per poter pensare, l’una deriva dall'altra con crescente
maestria. Basta pensare a come venne a camminarmi davanti ‘u Vrimë i Vasìli, che va
detta essendo la figlia di quello: ‘a Vrìmm,
dice ancora Gaudio, fino alla soglia dello sfinimento o dell’eiaculazione per
il poeta-visionatore. Non possiamo dire: camminiamo come pensiamo, vedi un po’
come cammina questa cosiddétta arbrësh fricata, “quista bbrèscia fricàta”[1] più o meno, o
non ancora fricàta come si dovrebbe fare, pensò Gaudio, lei che cosa pensa
adesso che mi cammina qui davanti con questi pantaloni blu, cosa può pensare,
oh Gaudio: ti piace il mio modo di camminare con questi pantaloni blu, sento
che, come scrisse Eric Berne, che quanto meno sei al terzo grado[2],
se continuo a camminare intensamente ancora con questo pensiero intenso fino
alla soglia dello sfinimento e dell’orgasmo, del gaudio, ben presto dovrò
smettere di camminare o non potrò più pensare a niente, perché non è possibile
camminare e pensare per lungo tempo con la stessa intensità in questo preciso
istante in via Mattia Preti andando verso quella che fu sempre via Lutri e
adesso ci hanno aggiunto per un pezzo via della Libertà e dall'altro forse via
Kennedy e non via Jacqueline Kennedy o via Marilyn Monroe, per via della ruota,
se non altro, questo pensò Gaudio. Possiamo anche dire, senz’altro, che spesso
riusciamo a camminare in modo regolare e a pensare in modo non tanto regolare,
ad esempio sto regolando il mio modo di camminare per Gaudio, dice la Vrìmm i Vasili, e non penso di pensare
con la stessa padronanza, allora di me dirà quel poeta-visionatore che sono una
camminatrice eccellente ma non certo una pensatrice eccellente, poi penserà
che: Oddio avrà pure lei i suoi pensieri ma saranno pensieri del gaudio, singolari, se vogliamo, per farcisi un
piacere singolare così come
prescrisse Harry Mathews[3],
e allora quel Gaudio avrà pure pensato, vedendomi camminargli davanti con quei
pantaloni blu, se questa cammina così come cammina che cosa mai potrà pensare
nel suo piacere singolare? D’altra
parte camminare e pensare sono due concetti assolutamente uguali, e possiamo
dire, questo scrisse Thomas Bernhard, che chi cammina, e quindi sia ad esempio
un camminatore eccellente, è anche un pensatore eccellente, così come chi
pensa, e quindi sia un pensatore eccellente, è anche un camminatore eccellente[4].
Se osserviamo con attenzione come cammina la figlia di quello che camminò così,
in quel modo, davanti al poeta-visionatore, nel breve tratto tra la via
parallela a via del Lutri e la via del Preti, sappiamo anche come pensa e
allora sappiamo anche che piacere
singolare si farà ripensandoci.
Se osserviamo uno che pensa, mettiamo il poeta-visionatore, sappiamo anche come
le cammina dietro e a distanza, osservandola, potendolo fare, in quell'orbita
così composta in quel breve spazio-tempo, conoscendo il suo modo di pensare, anche per via di
quanto ha scritto, o lo step-style
del poeta, arriviamo a poco a poco a capire come si farà il piacere singolare con la figlia di quello che così quel giorno
in quel breve spazio-tempo così gli cammina davanti con quei pantaloni blu così aderenti e la t-shirt bianca e, questo
allora pensò quel poeta e lo scrisse, come soleva fare Arno Schmidt, su un
foglietto, di quei bloc-notes che danno le aziende farmaceutiche ai medici, e
questo scrisse il poeta: Che
c.incredibile, perché questo aveva pensato, a aggiunse: è una brevinormolinea mesomorfa, e allora
pensò che fosse un’altra Vrìmm, non
certo la figlia di quello ma forse un’altra arbrëshe, la moglie di un
mercante forse ebreo, che era nella quota di tale Aletti, che così fu fatto
apparire un nome e un caseggiato infinito vicino alla stazione ferroviaria, a
nord-est, un po’, della casa in cui tenevano bambino e fanciullo il poeta. E
poi a pensarci, non capitò che subito dopo, quello stesso giorno, quella non
venne a camminargli ancora davanti al poeta in un altro spazio chiuso, più a
nord, ed era allora che forse il poeta-visionatore comprese che era la Vrìmm i Vasili e ben presto concluse che
questa persona cammina proprio come la figlia di quello che non è proprio come
pensavo che potesse camminare così la figlia di quello, perché allora se mi
cammina davanti così diversamente da come di solito camminava, e in generale
allora che posso pensare? Si chiese Gaudio, riprendendo il dialogo con De
Gaudio sulla via Lutri, non dobbiamo domandare a noi stessi come camminiamo,
specie adesso che stiamo andando da Armentano che è autorizzato a vendere i
jeans Levi’s, e mentre pensava a come gli camminò davanti quel giorno la figlia
di quello nei pantaloni blu in quel modo attillati, allora se si mette degli
skinny-jeans della Levi’s, che, a pensarci bene, non potrebbe essere stato
anche lui un esponente dell’altra minoranza, e allora se quella si mette questi
jeans Levi’s, quando la osserviamo camminarci davanti, tu cosa pensi, o almeno
cosa penseresti? Chiese De Gaudio. Per come la vedo io, quando cammina davanti a
me, con quei jeans Levi’s, che stando al latino è più leggero, e lieve, tanto
che arrivò quel cocompilatore dell’Enciclopedia delle Scienze Anomale[5]
a dargli, per l’origine forse ammašcata ebrea del poeta-visionatore, dell’insignificante, perché, anche in un
semplice dizionario Vallardi, levis
potrebbe connotare anche “insignificante”,
oltre che liscio, levigato, lucido, armonioso, leggero, agile, lesto, rapido,
veloce come la levità del camminare di Bernhard, senza dimenticarci che il
pensare non ha nulla da spartire con la velocità, il camminare tutto, questo
scrive Thomas Bernhard; così come lo vediamo, tu e io, questo podice della
figlia di quello che ci cammina davanti nel leggero
jeans della Levi’s,non è di poco
conto, né modesto, di poco valore, oh, quell'insignificante, perché nei,
Levi’s? E neanche leggero, forse ingannevole, o frivolo, nello stesso pensiero
ci stiamo perdendo, o ci siamo perduti, in questo pensiero siamo perduti,
mentre lei cammina, se ci abbandoniamo a questo pensiero, se ci abbandoniamo
davvero anche a un solo pensiero, mentre lei ci cammina davanti in via Lutri,
con quegli skinny-jeans della Levi’s, che forse non aveva comprato da
Armentano, che era stato sempre in via Lutri ma prima ancora era dall'altra
parte, nel tre piani di quello che si dava come Gatto, dove, adesso quando lei
cammina con quei pantaloni blu davanti al poeta, c’è la farmacia Pucci che è
chiusa perché era sabato, o forse, essendo la famiglia, come Herkunft, affiliata all'agenzia
dell' Ordine di Malta, era andato l’allora titolare della farmacia e l’erede
anche dell’agenzia a farsi un bagno sull'isola di Gozo, che, altrimenti detto, è la cosiddétta isola di Gaudio, disse Gaudio a De Gaudio. Quando
camminiamo, dice Gaudio, insieme al movimento del corpo si mette in movimento
anche la mente. Questa constatazione la facciamo di continuo, il nostro corpo
si mette in movimento, si mette in movimento anche il nostro pensare, scrisse
Bernhard, il nostro spirito, dice De Gaudio, che nella mente ancora non era un
pensare. Camminiamo con le nostre gambe, e anche a guardarla hai visto le gambe
della figlia di quello, ci pensiamo con la nostra mente, ma potremmo dire che
camminando con la nostra mente stiamo camminando con il podice e le gambe della
figlia di quello che adesso ci sta lustrando il pensare fino allo sfinimento
con questi maledetti jeans della Levi’s che ha comprato da quel tuo parente
acquisito Armentano, che, poi, se vai a vedere, è un cosiddetto ombrone. Camminando in questa
disposizione mentale, ancorché siamo finiti in questa labilità, possiamo ancora
pensare che lei stia camminando per farci il gaudio o, piuttosto, a cosa sta
pensando adesso che noi stiamo pensando che chi
vende i Levi’s è un ombrone, per
questo ancora più titolato a vendere
i Levi’s, guardala, tu pensi che stia
camminando come un’arbrësh di Shen Vasili che scende alla marina a darci il
gaudio in via del Lutri, che, a pensarci mentre camminiamo, da dove cazzo è
venuto questo nome per avere la medaglia d’oro giacché non si sapeva dove fosse
finito, e altri che avevano un cognome più affine ai nomi delle famiglie date
in origine come protofamiglie del
luogo delle Tre Bisacce, e che erano
pure stati scolpiti nel monumento ai caduti della prima guerra mondiale, ad
esempio quel tale Casimiro Aino, che doveva, per forza della Herkunft, essere un parente della moglie
del poeta e anche di Armentano, visto che la madre di questi era la sorella
della madre della moglie del poeta che aveva sposato un cosiddetto Aino.
Camminando, diciamo, svoltiamo per Šcattacânë,
allo stesso modo dico a De Gaudio: camminiamo fin da Šcattâcanë, che è all’altra parte sempre sulla via del Lutri che
dobbiamo andare, significa che ho pensato: camminiamo fin da Šcattâcanë, indipendentemente dal fatto
che adesso la Vrìmm ‘i Vasìli non
cammina più davanti a noi, aggiunse De Gaudio, e con simili pensieri siamo
perduti, dice Gaudio, ed è inutile andare fin laggiù a berci una birra o a
giocare la schedina perché dobbiamo buttare i pensieri che abbiamo, o almeno
finora abbiamo avuto per i jeans Levi’s e per come, pur essendo mesomorfa,
quella figlia di quell’Arbrësh così lieve fino al grado “levis”, così fu connotato Gaudio da quell’altro forse ammašcato
Arbrësh di Pistoia apparentato alla Herkunf
del Vaticano, se li è messi oggi per ogni sorta di gaudio, dissero De Gaudio e
Gaudio: buttiamo via questi pensieri, rovesciamo la mente e svuotiamola, basta
con quel podice arbrësh, quando la
nostra mente è piena di questi pensieri, dice Gaudio, che cazzo ci vai a fare
da Šcattâcanë? Un giorno il mondo
intero, tutto qui sulla via del Lutri, camminerà dentro questo pensiero, dentro
il cammino di quella, e il nostro, e lei si starà chiedendo quanti "quarto grado" in quella scala dell’innalzamento al meridiano di Berne avrà fatto raggiungere
camminando per quella via del Lutri dentro quei jeans della Levi’s che, in
verità, aveva comprato una mattina a Cosenza, forse proprio quella mattina
quando, scendendo dallo stesso pullman di quello della Cerchiara venuto ad
amministrare la rotazione nel territorio e nel sistema delle Tre Bisacce, quel maledetto
poeta-visionatore le era stato dietro per corso Mazzini, così a lungo
camminando così a lungo intensamente pensando, dice la figlia di quello:
camminiamo all’interno di questo pensiero, nel cammino del mio e del suo pensiero,
senza che lui fosse anche De Gaudio, che, d’altra parte, anche così nominato era
domiciliato, come d’altra parte lo fu Gioacchino Gaudio, quello che dette
sollievo e conforto ai veneziani fratelli Bandiera in carcere[6],
in quella città capoluogo di quel
sistema cosiddetto delle Tre Bisacce. E quando questo era avvenuto, di sicuro
quel poeta sapeva che ero proprio la figlia di quell’arbrësh cosiddetto di Shen Vasìli, che così intensamente
quella mattina gli cammina davanti per corso Mazzini fino allo sfinimento del
gaudio. Poi, semplicemente, giacché il pensiero non ha niente a che fare con il
camminare, non feci che ricamminargli così a lungo e sempre davanti al Gaudio, pensa
nel suo piacere singolare quella
arbrësh figlia dell’arbrësh di Shen Vasili.
Non è il Vasìle dell'apparizione, è di una riapparizione? Quantomeno, se è un Similvasìle ha la stessa morfologia patagonica di quella che si costituì come attante di Aurélia M Gurgur |
[2] Cfr. Eric Berne, La potenza virile, nel capitolo 2.L’ATTO SESSUALE,di: Idem, Fare l’amore, trad.it. Bompiani, Milano 1971.
[3] Cfr. Harry Mathews, Singular Pleasures, P.O.L. éditeur, Paris 1983.
[4] Cfr. Thomas Bernhard, Gehen, Suhrkamp Verlag Franfurt Am Main, 1971; trad.it. T.B., Camminare, Adelphi edizioni, Milano 2018:
ultime pagine.
ultime pagine.
[5] Cfr. Forse Queneau.Enciclopedia delle Scienze Anomale, a cura di
P.Albani e P. della Bella, Zanichelli, Bologna 1999: i riferimenti a V.S.Gaudio e a Scienza della Mano Morta.