BRIDGET T.
Uh-Book | FOTOGRAFIA
printed 2019
15x15; pagine 80
Edizione numerata e firmata dall’autore
░ Pinga su “apri immagine in un’altra
scheda” e poi clicca a sx e…la foto di Briguglio si allarga pataiconica!
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#Copia in dono al lettore "colto", piuttosto propenso alla descolarizzazione della società più in là di Ivan Illich, che ne farà semplice richiesta,
specificando almeno tre numeri preferiti, da III a C, a una di queste email:
Eccola BRIDGET T. fresca di stampa!
Il senso ottuso nella foto di Bridget T. alla Henley Regatta è
teso da una
certa inquieta innocenza e da una sospensione del fare,
che fanno
passare l’emozione, inafferrabile e ostinata, in primo piano
tanto che,
in questa espressione di una evidenza così folgorante, il désir,
che si
rappresenta alla Le Brun “par les sourcils pressés et avancés
sur les yeux qui
seront plus ouverts qu’à l’ordinaire,
la prunelle
se trouvera située au milieu de l’oeil et pleine de feu,
les narines plus
serrées du cotés des yeux,
la bouche
est plus ouverte que dans la precedente action, les coins retirés en arriere,
la langue
peut paraître sur le bord des levres”[1],
sia lo specchio del punto della Tigre,
per come
appaia il passaggio dal linguaggio alla significanza per essere l’atto
fondatore
del fotografico. Che,
come direbbe Barthes, è diverso dalla fotografia: come il filmico
non può
essere colto nel film “in situazione”,”in movimento”,”al naturale”,
ma
solamente in quell’artefatto maggiore che è il fotogramma[2],
cioè il fotografico si offre come il dentro della fotografia,
come il
“centro di gravità” di Ejzenstein,
che è
all’interno del frammento, negli elementi inclusi nel fotogramma.
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