V.S. Gaudio, LA POESIA SHIH HO "Zeta" n.67-68 part.pagina 22 |
V.S. Gaudio, LA POESIA SHIH HO "Zeta" n.67-68 part.pagina 23 |
A pagina 22 e 23 il saggio di V.S. Gaudio sulla poesia di Flavio Ermini, in cui si parla anche della poesia di Camillo Pennati, Cesare Ruffato, Giorgio Barberi Squarotti, Angelo Maria Ripellino, Roberto Precerutti, Franco Cavallo...e della narrativa di Italo Calvino, i fumetti di Tendre & Loisel, Vink, Dose, Segrelles, la teoria delle preposizioni di Viggo Brondal, la teoria dell'I Ching e di Moles ideata da V.S. Gaudio |
(…)
Quello
che sto cercando, lo vedete bene, è una nave e un vento favorevole per entrare
nel testo e, mentre attendo, incontro un eroe dei fumetti, un mostro, la notte
dei sensi con la principessa, voglio dire che la storia che Ermini narra
proietta continuamente l’assenza, l’inafferrabilità, l’orezzo di storie
fantastiche. Lungo il tragitto, o tutti i tragitti, la fuga dell’immagine e
dell’istante mi fa pensare alla dilatazione del possibile, quella che, per
Pennati, scrissi che “è la differenza del dentro che si parla, così l’intensità
degli interni ha la trasparenza della nudità, l’abissale si comprende, quasi
riflesso, retto dalle immagini si comprende come se il volgersi dell’inerzia
non fosse smarrimento ma il grembo del senso”. Il volgersi dell’inerzia, in
Pennati, e l’inerzia del volgersi, in Ermini: nel poeta lombardo, “la linearità
sintagmatica finisce con il contraddirsi all’interno del suo stesso incedere
simultaneo: di rimbalzo, l’immagine rincorre la propria trasparenza, di
continuo si denuda della sua riflessione, che la intensifica e la coniuga”; nel
poeta veronese, non è l’inerzia che riavvolge l’occhio all’oggetto, ma è la
dilatazione del tempo che fa credere che l’immobilità dell’occhio stia “navigando”
nell’oceano infinito dell’immaginario. A cosa corrisponde, à quoi, questa
differenza? Alla Vorstellung, la “trasfusione dei significati” che Vygotskij
abbina al meccanismo della meoria di breve durata(…)
Da´ V.S.
Gaudio, LA POESIA SHIH HO. La poesia del morso che spezza e dell’acqua sui
piccoli sentieri, in “Zeta” n.67/68, Campanotto editore, Udine luglio 2003:
pagg.22 e 23.