La caduta del giallo
Posso trovare in
una storia qualche cosa che cade, e poi si rialza, e salta, come una pellicola,
o in una pellicola una scheggia, che avrà pienamente lo spirito della mia
anima, ma che di fatto a nessuna storia si mischierà, è quello che Barthes,
negli ultimi seminari al Collège de France, chiamò un tilt, che, vai a vedere o a sentire, comporta tutte le
caratteristiche dell’haiku. Anche in una canzone, nell’orale, vi è questo
movimento tra ellissi e catalisi, tra condensazione e riempimento, estensione.
Oppure, che so: voglio che ci sia questo desiderio dei pantaloni gialli che
aveva la cugina della moglie del farmacista, qui nel delta del Saraceno, ma noi
eravamo a Positano e io avevo scolato, da poche ore, un’intera bottiglia di
sambuca al caffè e non ci si addormenta sulla costa amalfitana, tutto sparisce
nel nulla, tra ombra e vomito, poi a tirarlo su, esprimi il tuo wish, e menalo il fantasma, fatti la 5x1
a shummulo, e vieni su per il meridiano coi tuoi pantaloni gialli, un tilt tutto giallo! Un wish tutto giallo. Che non si esaurisce
nel dire, ma dirlo a chi? E perché la
stella allora per il wish? O forse
sì, tanto, il wish, non lo devi dire…è così breve, sta lungo l’orizzonte,
il linguaggio orizzontale vs la
vertigine, l’abisso, la caduta, e l’espansione una sola volta a Positano. Il
paradosso del satori, diceva Barthes:
il paradosso del Gaudio,
da quella caduta: dice VS.
Va da sé che l’haiku non solo sintatticamente
venga a essere costituto sulla co-presenza(parola,
disse Barthes, che non indica alcun legame causale o logico, e rinviava a John
Cage: mushroom e music, per via dell’aleatorio: si dice che l’interesse del
compositore americano per i funghi provenga dal fatto che, nel dizionario, music e mushroom sono prossimi l’uno all’altro; quindi essi sono presenti l’uno all’altro e tuttavia non
sono legati)→ Fare per questo un terzo Haiku? scrittura paratattica, parlerò solo con immagini sensibili e senza
congiunzioni, non sulla co-presenza
tra la signora del Rifle giallo e i capelli gialli, la parrucca, di Sia, ma
sempre sulla co-presenza del wish
tutto giallo e la t-shirt del poeta che, per andare a Positano, non poteva che
essere gialla, anche perché, cosa volete che vi dica, la forma breve è propria al giallo: e così a Positano, intanto che
andavamo, gli attanti in giallo
vennero prima, un po’ come nel “paradosso della tartaruga e di Achille pie’
veloce”, che lo riprese anche Paul Watzalawick, e Borges c’era tutta quella sua
inquisizione di almeno sette lustri prima…
◊(1)
Nella controra là dietro
Mon Jésuve di Bataille
◊ (2)
Sei
dunque gialla
Nella
zona 0-1 di Mihailescu-Urechia
Così
stretti si va a Positano
$ Leggi anche→ blue amorosi, la figura gialla AD. Rifle, “Uh Magazine” 2017/02
◊ (3)
Seduta
viene nel suo giallo
Nell’arco
tattile col mio giallo
Così
co-stretto venni prima che a Positano