Fallo ancora, Enzo!



 
La raccomandata-espresso del fallo insistito
 e, sotto, forse un’elaborazione grafica
di una polaroid acclusa


Tempo addietro ebbi modo di recuperare, anzi mi ricapitò tra le mani un’espistola di chi lustri dopo denominai Ura Rumis o Ura Onager, per via del fatto che a naso e a muso, era una Marrabecca strepitosa; l’ attante dell' epistola, a quei tempi, non era né Ura Rumis e nemmeno quella denominata Marsianu del Trunante, quando mi si pose seduta su un palo in montagna facendosi oggetto “a” irredento e perennemente shummulabile, tanto che a quella cosiddetta, tra gli ammašcanti, strocca e santusa, nello stesso tempo, composi in cambio poemetti oltre l’eros energumeno di Denis Roche e un fantastico Kamasutra del Furguwune (leggi: “Furgugliùne”) Silano.
Rimase l’epistola nella busta fino a oggi, quando l’ho riletta e ne ho recuperato il cosiddetto passo, vergato a mano, sul “fallo”.
Ci furono in relazione 8 quasi haiku, l’esattezza è chiara e anche la breve insistenza, come l’autrice di quell’epistola, quella sua insistenza, se una si permette, scusami se mi permetto, ma insisto: fallo, nel più breve tempo possibile, se il fallo non viene allo stesso meridiano, dammi i mezzi, indicameli, perché sia io a farlo ancora , nel più breve tempo diversamente.




Stavo per metterlo in bozza, ed ecco che mi saltano all’occhio alcuni quadri per gli Esercizi di recupero sul fallo, che pubblicai l’anno scorso su “twitter”: ve ne mostro uno, quello che si espande, scusate se insisto ma sembra davvero che si sia nel destino dell’ “E’ questo”, oppure: “Non è che questo, non c’è che questo”, nel limite del linguaggio, nel più breve tempo possibile, lei diventò

Ura Trunante, e io che avevo dimenticato che era quella del fallo imperativo, già da allora, con quel suo muso già virtualizzato e il naso pure in una sintomatica immagine tutta per il poeta-visionatore, nell’asimmetria sinistroemisferica in mezzo a Boccaccio, il Decamerone e Fiammetta, era già la Lilith di Watzlawick a venire dentro l’imperativo dell’ipnoterapia in famiglia, fallo, o dammi i mezzi perché lo faccia io, nel più breve tempo possibile all’interno, nel profondo, nel buco, là dietro, dell’Heimlich più ammašcato!



1.
Nel più breve tempo possibile
Ancora mi permetto, insisto
Fallo, diversamente
2.
Per farlo io ancora
Nel più breve tempo possibile
Indicami i mezzi, fallo
3.
Enzo ancora se puoi
Nel più breve tempo
I mezzi per farlo io
4.
Fallo Enzo nel più breve tempo
Diversamente ti scrissi i mezzi
Per farlo io ancora
5.
Enzo fallo più breve
Se puoi diversamente
Per farlo io già ti scrissi
6.
Insisto per farlo io
Ma se puoi ancora
Diversamente fallo
7.
Se mi permetto fallo
Nel più breve tempo
Ti scrissi per farlo ancora
8.
I mezzi del fallo
Per farlo io nel più
Breve tempo diversamente