La quiddità perduta della Vecchia
Signora ier sera a Lyon.
{Photostimmung →Vuesse Gaudio|ph.by
“Gazzetta dello Sport” XX sec.
&
wordle fallo}
Fallo & Falli •
patareportage
di Vuesse Gaudio
|
La quiddità è come una epifania,→ la manifestazione di un dio→ phaino |“apparire”, e Duns Scoto,
eccellente dialettico, critico dell’aristotelismo, già lo fece apparire Borges,
che è argentino come La Joya, che non
ha dei legami semantici con Joyce, e quindi non ha studiato dai Gesuiti, e
nemmeno con Gaudio, →improvvisa rivelazione della quiddità, dice Gaudio stesso: →È
questo, eccolo lì in area, o si avvicina>: allora: →è questo? | È “quiddu”? L’insieme
di condizioni che determinano un essere particolare,→ quiddu: issu, oppure: →quiddu, palla al piede, entra in area ,
è il “momento in cui l’anima dell’oggetto più comune ci appare radiante”. Tira la
palla verso la porta…niente, va fuori, non è il momento.
Momento dell’apparizione,
→a chi appaiono le epifanie, al
portiere del Lione o a quello della Vecchia
Signora?
E Ronaldo? Il suo ruolo
è di trovarsi là, tra gli uomini, i
compagni di squadra,→ e gli altri, in certi momenti, come se fosse stato scelto
dal caso; sorta di mediatore magico
di alcune rivelazioni, sorta di reporter del tilt, →del momento fortuito, discreto, che può anche essere di pienezza,
di passione o volgare, e dirgli: ah, questo è Satori, o anche: Gaudio?
Che cosa sono diventate
queste epifanie di Ronaldo? Una serie
coerente di momenti? Sono prevedibili? C’è una certa affinità con incidente, oppure ci si ronza attorno,
intorno ad intermittenze ma con insistenza,
mi fa pensare a quando quella →Ura Truna: →scusami se insisto, calligraficamente,
gli si inceppava il tratto sulla →“s”
e quasi si raddoppiava o si faceva →“z”:
inzisto,
enZù:
→fallo,
se no → indicami i mezzi, passameli, per farlo io!
Detto da lei: inqualificabile,
indicibile, era una partita dei Gesuiti al femminile, |nel più breve tempo possibile|,
mi scrisse, cazzo: a quella distanza, come facevo? E allora,→ Indicami i mezzi per farlo io…e come? Mi ronza intorno con→ insistenza,
s/Z, ins/Ziste, ed
eravamo ai tempi di S/Z, che era dopotutto , come il poeta saraceno che era a →Torino, Sarrazin…Mon
Dieu, che imperativo tra incidente, Satori e Bonheur: fallo!
L’entrata in scena di
Higuain, →noi, loro, non sopportiamo le
forme di linguaggio brevi, nel senso di tagliare corto, le forme brevi devono
essere sovra-significanti, Joyce, va là, non sopporta le forme brevi,
figuriamoci Proust…
Allora, di là con Joyce→
la quiddità e di qua con Proust →la verità; Proust non ama Higuain, non si è
mai interessato alla Forma breve, la sua scrittura è al galoppo, dalla parte
della catalisi, non dell’ellissi, giocatori a catalisi, vale a dire quelli per
i quali le correzioni e le aggiunte sono continue, beh tra questi non vi è
certo Higuain, forse un po’ Dybala, che è, però, ellittico anche lui, tipo quando verga una punizione delle sue, o
una bella ellissi da fuori area, poi
succede che, a volte, ma non ieri sera, anche una scrittura, entra Higuain, si
mette in movimento, certo questo sarebbe la quiddità
delle cose, il ping pong invece è la verità
dell’affetto, ma non si dimentichi che anche il momento di verità, per molto tempo, Ronaldo, poi, tre tiri li becca
e fa due goal, è questo,→ il Tilt.
L’intollerabile, ier
sera, è che manca la radicalità del concreto: più è concreto, più …è una sorta
di plus-valore enigmatico…del gesto
del braccio dell’avversario e dell’occhio dell’arbitro, anche quando va troppo
in alto Ronaldo, e mai che il corpo raggiunga la metafisica: strappo viscerale,
crisi emotiva, nel momento della verità non c’è nessuno che tocchi con mano il
pallone, lo “scandalo” è che la compattezza non esiste e la fermezza dell’affetto e della scrittura,
un blocco intrattabile, dopo il quale niente da dire, affiora→ l’ultimo grado
del senso, cazzo venir fin qua col Turin-Lyon, e l’epifania dov’è, come accedere al romanzo?