Dal "Vira-Test" di V.S. Gaudio → Sono invulnerabili gli animali?


La copertina dell’edizione 1977
di Vira Fabra
Inciviliti dalla scienza
o divorati dai cannibali



(…)

2. Sono invulnerabili gli animali?
Non siamo prole inetta.
Protetti da invisibile catafratte?
Noi abbiamo eliminato le lotte armate, atomiche, batteriologiche,
chimiche, civili, a coltello, difensive, doganali, fredde, intestine, lampo, di
logoramento, dei nervi, di posizione, sorde.
“All’epidemia, al contagio, alla reazione a catena, alla proliferazione, noi
dobbiamo al contempo il peggio e il meglio. Il peggio è la metastasi del
cancro, il fanatismo nella politica, la virulenza in campo biologico, il rumore
nell’informazione. Ma in fondo tutto ciò fa parte di un meglio, perché il
processo della reazione a catena è un processo immorale, al di là del bene e
del male, e reversibile. È vero d’altronde che noi accogliamo il peggio e il
meglio con identico affascinamento”7.
Eri idealista?
Rispondi.
Eri farmacista?
Rispondi.
Eri credente?
Rispondi.
Eri perfezionista?
Eri filosofo?
Rispondi.
Eri atleta?
Rispondi.
Risanasti le Pontide?
Rispondi.
Eri antifascista?
Protagonista innocente?
Dentro la disperazione della sociologia e dell’estetica, nel contagio
miracoloso delle forme, dove il virus della reazione a catena fa a gara con la
logica della distinzione:
dal mito alla storia?
dall’istinto alla morale?
dal grido all’urlo?
dalla paura alla ricerca?
dall’ignoranza alla cultura
dal giuoco all’istruzione?
dal caos alla decadenza?
dal tamburo alla televisione?
dalle tribù al gruppo?
dalla polvere da sparo alla bomba H?
dalla retorica alla semantica?
dalla televisione alla telepatia?
dalla storia alla cronaca?
dalla cultura alla crudeltà mentale?

Il nostro fantastico sociale è quello di questa superficie ultra-rapida di
circolazione dei segni (e non quella ultra-lenta di circolazione del senso).
Adoriamo essere immediatamente contaminati, senza riflettere. Dentro la
virulenza, dentro la peste, nell’omogeneizzazione dei circuiti, nell’energia
viscerale che ha preso il posto della negatività e della ribellione critica, dentro
i fenomeni più originali del nostro tempo: le patologie virali, il terrorismo, la
droga, la delinquenza burocratica, l’isteria collettiva di produzione
compulsiva, il desiderio debole, il disfacimento del gusto, della volontà, senza
più pulsione, nella repulsione e nel disgusto, è questa determinazione assoluta
dell’energia, questa segreta dissolvenza che ci induce a sbarazzarci in
qualunque modo della nostra energia, nell’energia del disgusto.
Eri analfabeta?
Privo di potere?
Eri infermiere?
Rispondi.
Eri necroforo?
Rispondi.
Chi ha ottenuto la tabella unica retributiva per uguali qualifiche, abolito la
scelta obbligata dell’impiego sicuro, eliminato l’impossibilità di realizzarsi in
un lavoro confacente alle proprie aspirazioni?
Eri sindacalista?
Eri femminista?
Eri ebreo?
Eri nazionalista?
Eri mitologo?
Tutto questo ero o potevo esserlo, dentro l’imbecillità del ruolo, nel cattivo
gusto di quell’interesse, tutto funzionava secondo una strategia dello stupore e
del malessere.
Il pensiero nazista indagò la pietà?
Perché Freud testamentò Totem e Tabù? Lo chiediamo a Charcot?
Questa totalità del Male e del Bene ci oltrepassa, un tale plus-valore
catastrofico pone di fronte a noi eventi di tutti i tipi, che sono già stati o stanno per arrivare.
Dalla meccanizzazione alla contemplazione, dalle illusioni al miraggio, dai
lager alle pareti invisibili, dall’elettricità alla carica telepatica, dalle fabbriche
all’orizzonte, dall’ipoteca all’espropriazione, dal registro catastale alla pianura
di liquefazione, dal libro alla parola, dalle macchine elettroniche al canto degli
uccelli, dalla televisione allo schermo invisibile, dall’era atomica all’età
dell’oro, dall’angoscia all’imbalsamazione, l’essenziale è puntare il proiettore
nella direzione giusta, occorre scrutare il cielo e sviluppare e ingrandire, come
per una fotografia, tutti questi eventi talmente lontani, o metafisicamente
lontani, che provocano solo fosforescenza sugli schermi. Bisogna fare della
teoria un delitto perfetto o un attrattore fuori del comune?
Sono esatti i numeri interi? Cento foglie in un albero. Quante metà, tre
quarti, decimi in ognuna? Sopprimere i problemi falsi, inutili, uno il marito,
mezzo la moglie. Abolire i contratti, accertare la misura del tuo corpo, privi
del timore di ignorare, cancellare i ricordi complessanti, che cosa è rimasto
del duemila?
 I germi o i virus della scienza naturale? 
La sifilide, 
la malattia di Parrot?  
La malattia di Heine?
 L’angoscia metafisica?
(…)


La dedica di Ignazio Apolloni a V.S. Gaudio
V.S. GAUDIO
RIVISTA DI STUDI ITALIANI
Anno XXXIV n° 2, Agosto 2016 Contributi )



* Questo Vira-Test è stato redatto nel 2010, su richiesta di Ignazio Apolloni,
come introduzione, o post-fazione, mi sembra più consono, alla nuova
edizione di Inciviliti dalla scienza o divorati dai cannibali di Vira Fabra che,
nelle intenzioni iniziali di Ignazio Apolloni, avrebbe dovuto essere il primo
volumetto della nascenteFondazione Apolloni-Fabra. 
Ignazio, poi, ha dimenticato o accantonato il progetto di stampa. 
O, semplicemente, differendodi volta in volta, alla fine la cosa non l’ha potuta fare in tempo.
Paradossalmente, pare che, non realizzato l’omaggio al nome di colei che era
alla base della Fondazione, la stessa Fondazione sia venuta a cessare.