L'analemma del nessun ritorno.




SIGMAPOST | 21.
Lo spirito aspro del Dasein


Quello “stante sul balcone”  di ‘Gnesa

La Nuance  è la differenza,
la pratica che interroghiamo,
legata a un errore con il quale
ha uno speciale rapporto d’intimità;
la →nuance decisiva è un avverbio
come {violentemente} vs la piattezza;
è continuamente in contrasto,
in lotta con ciò che la circonda, l’opprime;
è una forma breve, un’annotazione,
la mancanza d’ispirazione,
un vuoto di linguaggio che entra
anche nel “gaudio singolare
del poeta-visionatore:
come se niente fosse accaduto
in jeans sul balcone
e giù il poeta.
Questo momento vuoto produce un’evidenza,
l’innalzarsi dell’|analemma esponenziale| dell’oggetto “a
del poeta al Medio Cielo, è →quell’istante,
che va sempre ritrovato,
quella seduta stante senza compromesso,
non si compromette in nessuna durata,
sparisce, nessun ritorno,
→l’istante resta così fresco domani, il ricordo,
e anche domani ancora e ancora un anno dopo,
stante: sottigliezza e radicalità,
la nuance radicale che si erige al meridiano,
→più su verso il balcone,
da quel balcone,
poi, seduta stante,
immediatamente presa là dietro,
come un animale nel bosco circostante,
quel gesto,
è dentro,
sei salito fin quassù.
Un gesto,
quel suo gesto,
non è soltanto un movimento corporeo
ma anche l’arrestarsi di questo movimento.
Il gesto prende e lo rattiene, lo stringe,
lassù seduta stante sul balcone,
col poeta giù.