Le [♑⇢ginocchia] e il [℄⇢collo] di Clunia ⁐


 

Le [♑⇢ginocchia] di Clunia che se ne va

Lei allungò il [collo], come [Lisa] in Specchi neri di Arno Schmidt, la sua voce disse: “Me ne vado”.

Attorno a noi vidi non i ginepri passare di soppiatto, forse Piazza Statuto, dal lato di via Garibaldi, dove sedersi allora, o entrare subito nell’enoteca di Piana, e: che cosa si può bere che non sia come quel Caparra & Siciliani di qualche decennio fa, che si è fatto marsala, fors’anche un po’ Tio Pepe; “Perché te ne vai?”, domandai seccamente e da quella parte, nella luce sopraelevata, sotto i portici, splendeva il culo di bottiglia, e il suo: “Sto troppo bene con te, e che fare di [questo] se non che tu sei tutto per lei”, con un balzo di tuono le arrivai al [collo] e con le mani sul [trapezio], là dietro: il [solco] e la carne del suo [culo], dissi:non come Arno Schmidt:Lisa!”: ma…[Clunia!]


Mi vengono i brividi al solo vedere un tuo indumento e figuriamoci il tuo [⏇⇢trapezio], la [⍚⇢nuca], e “il mio cuore è come un Ucceltrovato, non penso che al [tuo nome]”, tanto che lei rispose stridula: “Sono senza scarpe”, no: [Ti piacciono queste scarpe?]” E non era [Xénie] di Georges Bataille che a piedi nudi, e anche [Lisa] di Arno Schmidt, a piedi nudi, col culo nudo, a cantare, anche dentro i leggins, come se fosse, adesso che faccio il nuovo piacere singolare, quella [LaRoux] in quella specifica clip di [Quicksand]che è nella manualità dello [shummulo stereofonico] dell'1.11(1)(anche per via della patafisica pulsione fallica attivata anche nel suo cosmogramma dal passaggio di [♂♅⇢♉] Marte/Urano) e: avevo un’erezione tremenda in quella bottiglieria e tra solco del podice e gambe e le ♑⇢ginocchia anche, e quelle scarpe, e le mie mani, le sue, fosse stata la luna locandiera a versare il bianco Cirò sopra di noi, che s’era fatto Marsala, per via del decennio rimasto in quella bottiglia da Piana, e le strofinai il ♑⇢ginocchio e per questo la presi a cavalcioni e lei avvinghiò il poeta e cazzo come rinserrava, tanto che disse:”Domani me ne vado”: forse sono ancora in tempo, e: vattene tu, intanto che io mi metto a culo nudo sul bordo del letto, e fatti indietro, guardami, e monta in sella con calma e dai ancora uno sguardo attorno: a Torino quali prati danno bagliori fermi e ventosi nel boccascena di pini e degli eucalipti del [bosco del Torinese]?

: caccialo dentro, e rimani nel centro della boscaglia, come se fossimo reduci dalle ultime tre guerre. Ancora uno sguardo verso l’alto, brina sul terrazzo. Niente vento, nuvole e nebbia.

Avrò fatto anche allora quella lunga passeggiata da via Cernaia, via Micca,  fino in fondo a via Po.

 


(1)nell’I King della Gabelliera e del Poeta, l’11 è Ttai, la pace, il piccolo se ne va, il grande se ne viene(…)la dolce impalata(…)intanto che lei se ne va[come Clunia], lui se ne viene, vi danza sopra, si agita, ruota senza uscire dal perno, affonda e riaffonda(siamo in Quicksand,no?) in cadenza, la terra se ne va, il cielo se ne viene”:pagg.15-16-17. Il nuovo piacere singolare è replicato in mattinata sempre sull’11 con il 16, che è, è davvero sorprendente, il fervore, Ü: (…)"Gli antichi re  è con il fervore che facevano musica, perché il tuono erompe sono dalla terra”: provate a guardare, come il poeta-visionatore, senza suono, la videoclip di Quicksand: non è “il tuono la gabelliera che presto bagnerà la terra del poeta come Dio comanda”? All'ora1.11, culmine del nuovo piacere singulare del poeta-visionatore, all'Ascendente in Scorpione 12° c'è il -Plutone radicale di Eleonor Elly Jackson, che nella viedeoclip sta cantando, e al MC, è incredibile, la -Lilith inglese radicale della stessa:che è attorno ai 23° del-Leone,dove converge il punctum radicale Mercurio/Plutone- ☿/♇ del poeta; si consideri che, essendo questa sua Lilith inglese in opposizione con ☿-Mercurio, è proprio questa Lilith il punctum patagonico del suo "shummulo stereofonico", tra [voce], [muso] [collo] e... [...]

via Micca