L'inconcepibile Simurg 🆚

 

L’inconcepibile Simurg✒

 

 

 

 

 

il mio acronimo su un muretto

del lungomare

da qui dove c’è scritto il mio acronimo[i]

io ti vedo arrivare dal lato sud

esitare, guardare in aria, poi

pesantemente si vede il tuo gran culo

bianco sul sellino, man mano che ti avvicini

e poi rinserri sempre più il manubrio

e ti fermi di botto: se ti guardo, ammesso

che ti guardi di sotto, o di lato, sto guardando

il mare e: hai un culo che si tira dietro

un cerchio, i vuoti gradini, quegli alti muri

dall’altro lato del lungomare, il cielo

che viene da est ad allargartelo ancora

di più, mi volto, e sono stupefatto

di vedere che non so cosa mi stai dicendo,

che cosa? Ti faccio e tu che cosa mi stai

...gran C. del Bonheur di Camus...
facendo, e: lo sai, vorrei dirti, che [gran culo]

-se fossimo stati a Paris e tu eri arrivata

dal lato di Rue des Arènes-

del [Bonheur] di Camus  che hai!

A che altezza sta così messo

sbalordito di bianco e candore

che targa esponi al (-phi) del poeta

che così non può che indurire

quell’irrecusabile negativo

così per quanto con tutto questo

tempo così come siamo chiusi

in questa [bolla del bonheur]

così duro e teso e: mi viene

tra [percezione sensitiva] alla Hume

e i [regolatori di intensità] di Laban

la voglia di metterlo, questo tuo gran

culo così messo sul sellino, in una

[Lebenswelt], di quelle in cui la figura

e il personaggio: ”tu hai un amabile

appeal, gonfio di suzione e animi il

convesso e il tondo, status d’apparenza

che coordina occasioni nella semplicità

del reale”[ii], un didietro fastoso, te lo dico:

lo sai che sei già una [normolinea mesoendomorfa]

e mandi in estasi la mia [anima] e il mio

[dispositivo di sessualità]?

Quando c’è il vento, fai presto a rispondere

al personaggio: vengo a  guardare il mare

e l’altro giorno ho letto un tuo verso in cui

transita quel pappataci sotto la branda

e Io: e tra il cielo sereno e il mare c’è un

azzurro invisibile,anche tu sei così seduta

vista da qua dietro quasi invisibile, guardo

il mare anch’io e: tra me, il mio pollice e la scena

c’è che quando succede sei sempre troppo giovane

e dalle finestre aperte la coppa del mondo

di calcio, con tutto sto fracasso avranno

già fatto il secondo goal e può darsi

che dentro la tua andatura, anche pedalando

come pedali, mai più il (-phi) del poeta

tra rifugio, favore di vento e sfida del senso

sfregherà l’[animus] del tuo tergo lasciando

che la tigre che presta questa strada

che porta a casa torni a fremere

per quell’[anima] perduta del poeta;

intanto, visto che sei venuta a pedalare dopo

il gelato, avrai tempo e sedute per leccarti

a giorni alterni il frammento 67 di Eraclito

tutto rifatto e ancor più ambiguo: il tuo

[D.; quello d Eraclito era il Dio panteista]

è giorno e notte, inverno ed estate, e primavera,

guerra e pace, sazietà e fame, gelato e marmellata.

D.inconcepibile di Plotino...Simurg

E poi, per il tuo [cielo inconcepibile] alla tua età,

almeno la domenica negli anni a venire,

che cos’altro potremmo fare?,

tu sentirai e io guarderò  il tuo [cielo inconcepibile]

come quello di Plotino: sta dappertutto, il sellino

è tutte le cose, il tuo c. è tutte le stelle, il sole è il tuo

c. e il sellino, e ogni stella è tutti i culi, il tuo c. e il sole.

E per dargli un nome, oltre a quello di [c.inconcepibile]

e anche [D.-se non -C. del Bonheur],

come suggerisce Borges nella nota su Whitman[iii],

c’era un persiano nel secolo XII, Attar che cantò

un’ardua peregrinazione degli uccelli alla ricerca

del loro re,il [Simurg], e non andavano di certo in bicicletta

seduti sul tuo Gran Royale sellino del Bonheur; gli uccelli

uccelli sopravvissuti,(-phi),Simurg

sono come il (-phi) di Lacan:molti periscono

nei mari, e anche qui sul lungomare, ma i sopravvissuti

tutti quanti scoprono o sentono che essi sono il [Simurg]

e tu sei il [Simurg] e che ciascuno di tutti gli uccelli, almeno quelli

sopravvissuti, è il [Simurg], il tuo gran [Bonheur inconcepibile],

e tu , nel tuo c.inconcepibile, sei il [Simurg], ciascuno di essi

e tutti loro:per il gelato in quanto “Gessyca” eri anche Jessica, e, per

il (-phi) del Simurg, tutti gli uccelli sopravvissuti, sarai Simurg:

Jess(ica) Simurg;

Gessyca Simurg;

quella del Bonheur Simurg, Gioia Simurg;

se non proprio Gaudia Simurg[iv]!

 


il surplace infinito di Jess(ica)

e l'acronimo VS

🆚 qui l’instantphoto non è quella, è evidente,

dell’archetipo gran c. bianco





[i] Vedi Gaudio Malaguzzi, Il surplace infinito di Jess(ica)™, in gaudia 2.0, 2014/02. 

[ii] cfr.V.S.Gaudio, La figura e il personaggio(...)Lebenswelt da inviare a Giorgio Manganelli,in:Idem, Lebenswelt, Torino 1981:pag.18.

[iii] Jorge Luis Borges, Nota su Walt Whitman, © 1960,in :Idem,Altre inquisizioni, trad.it.Feltrinelli, Milano 1963.Anche il riferimento del poeta al frammento di Eraclito e al cielo inconcepibile di Plotino sono dentro questa stessa Nota di Borges.

[iv] Si noti come il [Simurg], che viene nel testo del poeta, allitterri o faccia sottentrare o sia stato fatto sottentrare con il [“surplace”] di cui al [surplace infinito di Jess(ica)] di Gaudio Malaguzzi, gaudia 2.0, 2014/02.