Carlo Pava ✒ zanzare

 


Carlo Pava

zanzare

A volte, l’insonnia, una serra incolta, un’immagine ripetuta come un’idea fissa per toglierle qualsiasi valenza, se per procedere in attesa di riaddormentarmi mi mettevo a sfogliare un libro per soffermarmi a leggere a sprazzi nell’indifferenza del caso, succedeva una realtà anomala. Se giravo una pagina all’indietro, apparivano alcune righe successive e se procedevo a ritroso e parecchio a ritroso mi accorgevo di approdare a una riva opposta caratterizzata da un garbuglio linguistico e dall’impossibilità di decifrare un minimo di contenuto, tanto da soffermarmi sull’opportunità di decidere uno sguardo su un periodo limitato, poniamo il 2000-2030, tentando l’ipotesi della sperimentazione di un eclettismo delimitato senza sapere bene quali immagini del passato scegliere, quali basi, o per ripartire dall’oblio.

Un’impresa ardua, se ogni abbozzo di novità veniva danneggiato dagli imitatori, ogni imitatore pronto al contrattacco, tutti sostenuti da almeno un collaboratore o da un socio e dai detentori dell’ufficialità da archiviare seduta stante.

A questo punto riuscivo a dimenticare, la mente proiettata in un’altra dimensione, ma subito una zanzara mi svegliava di soprassalto, con il vantaggio di farmi ricordare l’ultima sequenza: in una solita spiaggia libera, ma di notte, scendevo da una duna dall’interno di un cespuglio stentato, una vegetazione marina non identificata, dalla parte di una pineta, accorgendomi dell’arrivo di quattro o cinque giovinastri dall’aria teppista. Sembravano parlottare e scambiarsi sguardi d’intesa, captavo uno smozzico di frase: “non viene qua con i soldi”. Subito, fingendo l’indifferenza di fronte alla prospettiva di un’aggressione gratuita, per divertimento, mi giravo dalla parte opposta per giungere all’arenile da dove affrettarmi verso il lontano abitato. Dopo pochi metri passavo davanti a un’officina, scartando l’impulso a rifugiarmi là, notando tre meccanici al lavoro mentre mi osservavano senza simpatia, senza empatia, vedendomi quasi sopraggiunto dal gruppetto di inseguitori al rallentamento.