Qui la R è riapparsa. |
Borges, nell’altra inquisizione Del culto
dei libri, scrive che “Anche più stravaganti dei musulmani(*)
furono gli ebrei. Nel primo capitolo della loro Bibbia si trova la frase famosa:’
E Dio disse: sia la luce, e la luce fu’ ; i cabalisti argomentarono che la virtù
di quell’ordine del Signore procedette dalle lettere delle parole. Il trattato Sefer
Yetsirah (Libro della Formazione) scritto in Siria o in Palestina
intorno al secolo VI, rivela che Jehova, Dio degli Eserciti, d’Israele e Onnipotente,
creò l’universo mediante i numeri cardinali che vanno dall’uno al dieci e le
ventidue lettere dell’alfabeto. Che i numeri siano strumenti o elementi della
Creazione è dogma di Pitagora e di Giamblico; che lo siano le lettere, è chiaro
indizio del nuovo culto della scrittura.
Il secondo paragrafo del secondo capitolo dice: ”Ventidue lettere fondamentali:
Dio le disegnò, le incise, le combinò, le pesò, le permutò, e con esse produsse
tutto ciò che è e tutto ciò che sarà”.
Poi viene rivelato quale lettera dia potere
sull’aria, e quale sull’acqua, e quale sul fuoco, e quale sulla sapienza, e
quale sulla pace e quale sulla grazia, e quale sul sonno e quale sulla collera,
e come la lettera kaf, che ha potere sopra la vita, servì per formare il
sole nel mondo, il mercoledì nell’anno e l’orecchio sinistro nel corpo.
Così vi svelo già da adesso che nel mio prossimo El Juego del Tigre c’è un refuso così evidente che toglie la lettera Erre/R all’ HE(R)KUNFT in quarta di copertina e la aggiunge a Reco®do a pagina 10, ed essendo, Recodo, il gomito o l’angolo anche di una casa si trasforma nella prima persona del presente del verbo recordar.
Tanto che così la erre è allora la lettera di chi ha potere sul passato e sulla provenienza, può servire per essere la luna nell’angolo del fondo cielo, è il sabato dell’anno e la mano del poeta che usa il mouse di martedì, ma è anche, come la lettera kaf, il mercoledì, e, per i Rosa-Croce, è Giove[♃] nei Pesci[♓]; è la sorpresa, tra risveglio e rinnovamento. Per Cousté(**), come Tarocco XX(***), soggioga l’intelligenza che feconda, è il tarocco dell’ispirazione e dell’entusiasmo, conquista spontaneamente, è il soffio redentore, tra santità e taumaturgia, medicina miracolosa, con l’angelo trombettiere con la bandierina, che riproduce una croce di Malta, per sottendere l’archetipo del nome degli autori(Gozo o Gawdesh). Come resh, tra le sette lettere doppie dell’alfabeto ebraico, viene raddoppiata, prima, in Gurélia Piedrona e,poi, nel doppio nome della Gaudio de Zenarruza che ha, nell’Herkunft, [Trebizecce], ammesso che mio nonno abbia avuto mai lo stesso paese nella sua Herkunft. La erre, tra gli Arcani minori, è connessa al focolare domestico sia con il Dieci di Coppe che con il tarocco 78, il Dieci degli Ori, e quindi al Fondo Cielo di cui al gomito e all’angolo anche in una casa; e c’è la gioia, che è l’arcano 50, connessa con la genealogia, che è l’arcano 78, la scoperta dei tesori, la ricostituzione dell’origine e dell’eredità legata al nome e all’Herkunft.
(*) Per
i musulmani, il Corano(chiamato anche Il
Libro, Al Kitah) non è una mera opera di Dio, come le anime degli
uomini o l’universo; è uno degli attributi di Dio, come la Sua eternità o la
Sua ira. Nel capitolo XIII, leggiamo che il testo originale, La Madre del
Libro, è depositato nel Cielo.
(**)Alberto
Cousté, El Tarot o la Maquina de imaginar, Barral Editores, Barcelona
1971.
(***)Particolare curioso è che nelle Minchiate di Firenze è il Fuoco e
nei tarocchi del Mantegna, il XX è Apollo, dio del sole, della musica, della
medicina, della poesia, signore delle Muse.
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