lo shummulo matematico dell'animale-poeta ▬
L’animale-poeta, quando è ancora un ragazzo, non è propriamente un animale, né un poeta; anzi, mite, e anche blando, finanche biondo, se, così di punto in bianco, gli viene l’uzzolo di farsi lo shampoo con l’acqua ossigenata la sera prima , e allora, l’indomani, l’animale-poeta, così ragazzo e non ancora poeta, non corre, anzi, per l’esattezza, può trascorrere tutto l’anno scolastico nella più assoluta e minuziosa immobilità, ancorché, all’inizio dell’anno scolastico, la provvisoria insegnante di matematica, avendo visto che l’animale-poeta ragazzo non si nutriva di carne di esseri vivi, e tuttavia si comportava come se li avesse già mangiati, essendo biondo ossigenato, se ne invaghì e, fatte le dovute equazioni tra l’oggetto “a” suo stabilizzato e la potenza erettile e costitutiva del (-φ) del ragazzo biondo, lo concupì. Come l’animale giglio, di cui alla Quarantatré della Centuria di Manganelli[i], l’ animale-poeta, ancora ragazzo che si è fatto di punto in bianco biondo per farsi concupire dalla provvisoria docente di matematica, ha una sorta di memoria del gusto, nella quale è collocata non una traccia di carne di porco ucciso e divorato ma, sostanzialmente, una traccia di nespole e arance, forse per la specularità bionda che lega questi frutti alla carne del tergo e delle gambe di quella momentanea insegnante, che, per questo, viene da ovest, senza che si sia mai saputo se dalla costa e dal mare del Tirreno o se da un paesino che quella costa la cinge dall’alto[ii].
Malgrado questa prospettiva di abbandono sensoriale, l’ animale-poeta ragazzo e biondo viene studiato e classificato come feroce, veloce, porcofago. Assicurano i tecnici che nessun altro modo di descriverlo è adeguato, sebbene essi riconoscano che l’animale-poeta ragazzo e biondo non mostra nessuno dei comportamenti tipici dell’animale feroce, veloce, porcofago. La verità è che tutti, sia gli studiosi che indagano l’animale-poeta ragazzo e biondo che fu concupito dalla provvisoria insegnante di matematica tirrenico-mesomorfa nelle taciturne diapositive, o per sentito dire, sia i barbieri ebrei ammašcati, fra cui uno ebbe a definirlo all’orecchio di un suo compagno di classe come “pisciaturo”[iii], sanno che l’ animale-poeta, ancorché sia ragazzo e biondo, va ucciso come il porco e occorre ucciderlo perché, appunto, è blando, statico, si astiene dalle pugnette e quindi sta accumulando sperma per fare lo shummulo matematico con la provvisoria docente, se questa si farà anch’essa statica, blanda, feroce e veloce. Tutte le sue qualità, che in teoria potrebbero farne un animale domestico, o scolastico, innocuo e compagnevole, gli conferiscono una potenza temibile perché insinuante e ossigenata, sebbene sia difficile dire in che modo codesto animale si insinui e si sia insinuato tra il buco centrale dell’oggetto “a” e il buco occidentale dell’angoscia e del desiderio della docente di matematica di passaggio. Insomma, esso è feroce non sebbene ma perché biondo e blando, e viene dall’Adriatico, sebbene un po’ al di sotto di Venezia, e chiunque coltivi la sua blandizie ne morrà, tanto che, quella mattina, avendolo chiamato a farsi suo oggetto “a” statico e blando con “biondino in gondoleta”[iv], matematicamente, essendo provvisoria e non statica, lo blandì talmente tanto come fantasma nei suoi piaceri singolari da farne una coltivazione velenosa e mortale.
Dunque, che l’animale-poeta sia paradossalmente feroce, ancorché sia ragazzo, e per di più biondo ossigenato, pare certo; e dunque ne viene che bisogna ucciderlo, o quanto meno dargli il nome di “pisciaturo”. Ma questo, appunto, è difficile, non come “pisciaturo”, ma non avendo cuore da trafiggergli, e il capo, se fosse stato il suo originale, da mozzare, né sangue da effondere, perché lo sta addizionando, se non moltiplicando, come sperma.▬ Gaudio Malaguzzi
[ii] Se ne trova menzione di questo oggetto “a” dell’animale-poeta ragazzo e biondo in: V.S. Gaudio, Thematic Apperception Test(manual) in occasione del transito di Urano su Venere:
(…)
l'innocenza bionda ritorna
ad agosto
in rapporto di continuità
non assomiglia
G.V.G.
colloquio finale rimandato
ideo-affettivo
con pene puberale
chiro-schizoide stuprante
con materiale di disturbo
esaminato su lavagna
1^ seduta: preparazione del soggetto
seduto sul tavolo nudo
sul banco vestito
di spalle composto
che racconta il risultato
in quindici figure immaginate
sulla morte ancora bambini
cioè le spalle, i fiori(petali)
spetalizzati lentamente
giù dalla bicicletta per ridere
o sentir ridere
2^ seduta: il giorno dopo in libertà
con immaginazione impaginata
in racconti sciolti
una fiaba, la cenere per esempio
la figura sette(otto nove o dieci)
bianca senza dettagli racconta
G.V.G. era libera in un mito
in un autobus rosso, bello spazioso
senza giustificazione un parente
un conoscente
proprio la fantasia per incidere
tecnicamente in registrazione mista
scrosciata con microfono collegato in
sagrestia
senza tempo di latenza
con necessità ambientali di pressione
(…)
→ V.S. Gaudio, La 22^Rivoluzione Solare, Milano 1974: pagg. 41-45.
(…)
l'innocenza bionda ritorna
ad agosto
in rapporto di continuità
non assomiglia
G.V.G.
colloquio finale rimandato
ideo-affettivo
con pene puberale
chiro-schizoide stuprante
con materiale di disturbo
esaminato su lavagna
1^ seduta: preparazione del soggetto
seduto sul tavolo nudo
sul banco vestito
di spalle composto
che racconta il risultato
in quindici figure immaginate
sulla morte ancora bambini
cioè le spalle, i fiori(petali)
spetalizzati lentamente
giù dalla bicicletta per ridere
o sentir ridere
2^ seduta: il giorno dopo in libertà
con immaginazione impaginata
in racconti sciolti
una fiaba, la cenere per esempio
la figura sette(otto nove o dieci)
bianca senza dettagli racconta
G.V.G. era libera in un mito
in un autobus rosso, bello spazioso
senza giustificazione un parente
un conoscente
proprio la fantasia per incidere
tecnicamente in registrazione mista
scrosciata con microfono collegato in
sagrestia
senza tempo di latenza
con necessità ambientali di pressione
(…)
→ V.S. Gaudio, La 22^Rivoluzione Solare, Milano 1974: pagg. 41-45.
[iii] Orinale, ed anche comunemente Vaso da notte. Raffaele Andreoli, nel suo Vocabolario Napoletano-Italiano, aggiunge anche: - luogo lungo la via da orinarvi, Piscatoio, e più decente Orinatoio. Definizione che si confà, come vedremo, al Pisciaturo residenziale a cui viene destinato il poeta, quando, naturalmente, non ci sono gli ospiti come son predisposti dal dispositivo dell’alleanza e dei bisogni fisiologici dell’intermaffia in quel Càntaro, non ancora accatastato nemmeno dal Catasto Enellunare del 1992.
[iv] Cfr. la biondina in gondoleta(gondoeta): inquietante il riferimento a una canzone in dialetto veneziano scritta da uno che era stato per un ventennio console dei Cavalieri di Malta; la trasmutazione del genere da parte della docente provvisoria connette in qualche modo il ragazzo alla matrice misteriosa dello stesso.
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