Io ricordo sempre
Wuhan nel mese di marzo
Il decreto del
Conte e la figurella di Padre Pio in primaTv
La ruota del
LunaPark di Segrate
Il Wu-shi:
un modo per ostacolare la voglia di interpretare, cioè per “dissertare
seriamente del senso delle cose”. Esempio: aggiunse Barthes: un monaco domandò
un giorno a Feng Hsüeh: “Quando la
parola e il silenzio sono entrambi inammissibili, come si può non cadere nell’errore?”(1)
E scrive ancora Barthes che il maestro rispose con due versi:
Io ricordo sempre
Kiangsu nel mese di marzo
Il grido della
pernice, la massa di fiori fragranti
(Alan W.Watts, La via
dello zen)
La verità generale |
I miei tre versi,trascritti sopra, come se ne fossero una sorta di Stimmung, rinviano anch’essi al Wu-shi, alla naturalità, la mancanza di
interpretabilità è piuttosto un terzo giro di vite inflitto al linguaggio. Il Wu-shi, che è il superamento della
metafora, da lì disse Barthes si accede alla differenza: cogliere in ogni cosa
ciò che differenzia ciascuna dall’altra. Il virus di Wuhan, ad esempio, e il
virus di Codogno o di Vo’ o di Milano: e qui, alla maniera di Bashô: ↛Voi potrete
guardare invano tutte le cose, niente assomiglierà alla ᚛ruota del Luna
Park di Segrate. Cosa possiamo ridurre? E non c’è una verità generale.
Un’altra volta, forse la prossima, penserò
a quando, nel mese di marzo, come il Barone di Münchhausen(2),
affrontammo una palude che a prima vista non ci era parsa tanto larga come
quando fummo a metà del salto. Perciò, librandoci in aria, invertimmo la
direzione verso il punto da cui eravamo venuti, ad esempio dal Pantano di
Villapiana, per prendere una rincorsa più lunga, tanto non c’è nemmeno un cane
abbandonato sul ciglio dell’ex strada statale 106, e nemmeno quelli che,
liberi, abbaiano contro il poeta appena apre la porta di casa, attraversano
tutto il terreno a fronte e, niente, il poeta sta per fare il salto lungo, e
invece, oops, deve tirarsi indietro, non solo per quei cani. Ciononostante
anche il nostro secondo salto fu troppo breve, e magari è finito il mese, e
cademmo tutti dentro fino al collo nel fango. Senza fallo, adesso che cazzo
facciamo? Vi saremmo dovuti morire? Via: senza fallo, e chi mai potrebbe più
averlo in questa cattività eterna che è venuta da Wuhan e magari da Wuhan era che
veniva il cinese del cosiddetto emporio qui nello spiazzo dove c’è la
centralina degli attacchi impossibili alla cosiddetta fibra di quel ↛WindTre l’estate
scorsa, un po’ prima di settembre, vi saremmo dovuti morire se la forza del
nostro braccio, non solo calabro e nemmeno ombrone,grazie a Dio o al Vaticano
stesso, afferrandoci per il codino, o
quei pochi capelli che ci restano insieme ai peli sullo stomaco che da lustri
ci son venuti su per via della ↛tassa della
salute, istituita, manco a
farlo apposta, da un cosiddetto autoreferente “ombrone”, e pagata trentenni alla Regione assoluta ⫰della Mamma Santissima
della Pietra e della Croce⫯ e l’aspirina, per il mal di testa, finché
ha funzionato, me la compravo da Pucci o Calvosa, allora: ↛torniamo a dorso
di ciuccio: ↛stiamo lì nella
melma, e, afferrandoci per il codino anzidetto, saremmo dovuti senza fallo
morire, se il nostro braccio non ci avesse estratti dalla melma assieme…al
cavallo, o il ciuccio, come gli ombroni, che stringevamo forte tra le ginocchia?
↹O assieme alla figurella
di Padre Pio, da portare da quello di “Porta a Porta” in tv a mostrare al
popolo incredulo, non solo della Puglia e della Calabria, e di Amantea o di
Dipignano e di Albidona, la nostra ↛ sacrosanta autoreferenza?
tassa della salute per v.s.gaudio |
(1)Cfr. Roland Barthes, TILT, Incontro del
24 febbraio 1979, in: ᚛R.B. La preparazione del romanzo,Corsi e
seminari al Collège de France 1978_1980) vol. 1, Editions du Seuil 2013.
(2) Cfr. Paul Watzlawick, 10.Il codino di Münchhausen e la scala di
Wittgenstein, in:᚛ P.W.Il codino del Barone di Münchhasen,
trad.it, Feltrinelli Milano 1989.