La sfera spaventosa di Pascal ⚽ e l'augurio di Federica Pellegrini


pirlo, la vecchia signora e lo sphairos rotondo
La solitudine spaventosa dello Sphairos rotondo Ø
[da Senofane e Parmenide a Pascal, da Borges a Sarri e a Pirlo]

Forse la storia universale è la storia di alcune metafore, se non parabole calcistiche. Sei secoli prima dell’era cristiana- scrisse nel 1951 Borges-  il rapsodo [Senofane da Colofone], stanco dei versi di Omero che recitava di città in città[i] [manco fosse un anticipatore di questi novelli rapsodi che al Festival, della Letteratura!, e alle registrazioni audio, i podcast di Repubblica, leggono brani, penso, chi di Hemingway e chi di, presumo, Faletti se non di Tolstoi e Cechov], fustigò i poeti che avevano attribuito sembianze antropomorfiche agli dèi e propose ai greci un solo Dio, che era, non la parola innamorata e nemmeno la poetica ipotattica di Raboni ma, una [sfera eterna]. Nel Timeo di Platone, lessero, i direttori tecnici e sportivi e gli amministratori stessi della Juventus, che la [sfera] è la figura perfetta e più uniforme, perché tutti i punti della superficie distano egualmente dal centro, non solo di Torino ma dell’Europa stessa; seppero che Olof Gigon ebbe ad affermare che quel Senofane parlò analogicamente; il Dio era sferoide, perché tale forma è la migliore, o la meno disadatta, per rappresentare la divinità. Parmenide, quaranta anni dopo, ripeté l’immagine[“l’Essere assomiglia al volume di una sfera perfettamente rotonda, la cui forza è costante dal centro in qualunque direzione”][ii] e allora non c’erano dubbi a chi appartenesse questo volume di una [sfera perfettamente rotonda], non certo alla Cosmo che faceva i palloni a Gallo d’Alba, ma, era inequivocabile, quell’Essere, con quel volume, la [Vecchia Signora]! I dirigenti tutti, di volta in volta, stettero la sera tardi in piazza San Carlo, circondati dai tifosi a migliaia, ad argomentare che egli,Parmenide e non Senofane da Colofone e nemmeno Gattuso da Schiavonea, intuì una [sfera infinita], o in infinito aumento. Parmenide, a quanto pare, insegnò in Italia, sì, ma non certo a Torino, come quelli che, avendo fatto, si fa per dire, la [Sis all’Arcavacata dell’Università della Calabria], ebbero poi a insegnare, si fa per dire, storia e brigantaggio dell’educazione nelle locali scuole della capitale sabauda. Pochi anni dopo la sua morte, di Parmenide, Empedocle di Agrigento intessé una laboriosa cosmogonia: Borges ebbe a scrivere che “c’è in essa una fase in cui le particelle di terra, d’acqua, d’aria e di fuoco formano una sfera senza fine, [lo Sphairos rotondo] che esulta nella sua solitudine circolare”[iii]. E qui decisero: chiamarono [Sarri]. La Storia universale ed europea, e anche della coppa Italia, continuò il suo corso, quegli dèi troppo umani che Senofane aveva attaccati furon umiliati anche da [Gasperini da Carmagnola], ma si disse che uno di essi, [Hermes Trismegisto], chiamato in portoghese [Ronaldo], aveva dettato un numero variabile di
sarri, lo sphairos rotondo e la vecchia signora
libri di milioni e di goal(42 Hermes, secondo
Clemente di Alessandria; 31, Ronaldo, in campionato, compresi i rigori, secondo la Gazzetta dello Sport; 20.000 secondo Giamblico; 36.525 milioni secondo i sacerdoti di Thoth, che è anche Hermes e il Montepremi del Toto(calcio), nelle cui pagine, e nei goal, stavano scritte tutte le cose. Questi frammenti di tale biblioteca di immagini tv e di chiacchiere alla moviola e al post-var formano il Corpus Hermeticum; in uno di essi, un teologo, ahimè non più quel Mughini, ma Alanus de Insulis scoprì alla fine del XII secolo questa formula: “Dio [e quindi qui Ronaldo, in Spagna Messi, in Germania Levandoski,] è una sfera intelligibile, il cui centro sta dappertutto, ha casa a Milano, a Torino, a Lisboa, a Monaco di Baviera, forse anche a Schiavonea e a Trebisacce, presa in una delle aste pilotate del Tribunale di Castrovillari fatte da un tale che aveva lo stesso cognome della Nonna dello Zen del Poeta, anche perché la circonferenza, di questi, non sta in nessun luogo”. Vabbé, i presocratici avevano parlato di una [sfera senza fine]; Salomone pure che disse? “Il cielo, il cielo dei cieli, non ti contiene”[iv]; insomma; la metafora geometrica della sfera e il poema di Dante che con tutta quell’astronomia tolemaica aveva governato l’immaginazione degli uomini, non solo dei lettori e commentatori della Gazzetta dello Sport, e la Vecchia Signora aveva vinto 9 scudetti di fila! La terra, la Vecchia Signora, occupa il centro dell’universo, in Italia. Una [sfera immobile], attorno girano l’Inter, con quel Marotta e addirittura quel Conte, che, grazie a Dio, non gira con la figurella di Padre Pio come il suo omonimo conterraneo, la Lazio, l’Atalanta, la Roma, il Milan e il Napoli.
Tutte, a seconda dell’anno, fanno almeno un giro in Europa League.
Quest’anno, colpa del Lockdown, dicono in molti, anche a Sky, figuriamoci a Mediaset, c’è stata la rottura delle volte stellari per colpa di Copernico, che, bisogna dirlo, ha trasformato la nostra visione del cosmo. Il virus di Wuhan,  ancora no, anzi.
Insomma, la Vecchia Signora è uscita dalla Champions League, così costipata, addirittura agli Ottavi. E allora come avremmo potuto dire al popolo ignaro che lo spazio copernicano è tutto esso centro, e che il centro dell’universo sta dappertutto, e allora come cazzo è che non vinciamo mai sta Coppa Campioni? E’ davvero per la circonferenza che non sta in nessun luogo, e allora facciamo un pallone con un’altra circonferenza, no?!
il bel gioco, lo sphairos rotondo, la vecchia signora e zeman
C’è da dire che [Milton], e anche [Sarri] a un certo punto, temette che fosse ormai impossibile sulla terra il genere epico, che, lo sapete, da un lato fa il pelo alla parola innamorata e all’umanesimo di stato e di chiesa, e , dall’altro, spompa qualsiasi giocatore, a cui per ogni tocco di palla gli tocca almeno un bonifico di 250.000 euro, che, alla terza partita di campionato, sapete quanto cazzo gliene frega di andare su e giù per il campo alla ricerca dei resti del Paradiso Terrestre e, conseguentemente, del cosiddetto [“bel gioco alla napoletana”], e poi, parliamoci chiaro, a Torino vi pare che vi sia il lungomare Caracciolo?
Prima che arrivasse questo [virus di Wuhan] e questo con la [figurella di padre Pio] a fare [decreti di autodichiarazione] su una cosa, che nessuno cazzo sa che cosa sia, e che tu devi dire, sotto la propria responsabilità, che non ce l’hai, eravamo in una sorta di [stato disanimato], anche se [santificato di porta in porta], e come per Giordano Bruno, anche per i calciatori era una liberazione, invece, allora per [Pascal] fu un labirinto e un abisso, così come lo è adesso per chi ha dichiarato di non avere né la sifilide, nemmeno l’aids e, a occhi bendati e a bocca tappata, nemmeno il covid-19 ed è costretto a stare in casa, e finché paga il canone tv, guardare queste partite spoglie di gente che, per i soldi che prende, continua a prendere appartamenti in ogni città dove va a fare una partita e poi si e no gioca solo venti minuti.
federica pellegrini a pirlo e alla v.s.: "in culo alla balena"
Anche per [Sarri], dopo la pausa, è stato come per [Pascal], dentro un labirinto e un abisso, anche se, mi pare, andava affermando di leggere Bukowski, che, come lui, penso, aborriva i readings di poesia, e l’universo, e figuriamoci l’Europa, nonostante avesse vinto l’anno scorso l’Europa League, che, se vai a vedere, tolto questo covid-19, non la vuole nessuno, se non fosse per quei quattro soldi che, di questo passo, quanti mensili gli paghi a Messi o a Ronaldo e financo a Paulino Dybala? Uno, anziché leggere Bukowski, specialmente alla domenica avrebbe voluto adorare Dio, anche se Dio, non solo per Pascal ma anche per V.S. Gaudio, era meno reale dell’aborrito universo.. Così deplorò che non parlasse il firmamento, paragonò la nostra vita e quella della Vecchia Signora a quella di naufraghi in un’isola deserta. Sentì il peso incessante del mondo fisico e dello stadio vuoto, sentì vertigine, paura e solitudine e come Pascal li trasfuse in altre parole: “Il calcio è una [sfera infinita], il cui centro sta dappertutto e la cui circonferenza in nessun luogo”; poi, a microfoni spenti e senza che fossero in collegamento i suoi elogiatori non solo della Rai, profferì: “Una [sfera spaventosa], il cui centro sta dappertutto e la cui circonferenza in nessun luogo”. E così chiamarono [Pirlo]. Che, intanto, prende pochi soldi. E. poi, non ha mai allenato, vuoi mettere? E ha feeling con gli
federica pellegrini, la v.s., in culo alla b.,hermes, ronaldo
amministratori della
Vecchia Signora. Anche se [Federica Pellegrini], che spero proprio che sia sempre in quella forma patagonica, che, a guardarla sul bordo della piscina quando sta per tuffarsi in acqua, col suo Arena trasforma irredentemente la nostra visione del cosmo, ha affermato che si è preso una grossa responsabilità. Quanto meno, si può rincuorare Federica Pellegrini [ che, a sua volta, a Pirlo gli ha fatto l’[in bocca al lupo] o l’[in culo alla balena], che non è poco]: potrebbe, il Pirlo, entrare in campo a calciare quelle sue patapunizioni, e poi: prima era lento nell’eloquio, un po’ come Zeman(che sapete tutti che feeling aveva con la Vecchia Signora anche in Gioventù), adesso pare che sia più fluido e veloce, e poi produce vino e non è comunista.
Fallo&falli nel Lockdown

[i] Cfr. Jorge Luis Borges, La sfera di Pascal, © 1951, in : Idem, Altre inquisizioni, trad.it. Feltrinelli, Milano 1963.
[ii] Ibidem.
[iii] Ibidem.
[iv] Ibidem.