Aurélia Pedrona ✒Aurélia Steiner de Barcelona



Che cosa  si può fare vedendo la numero
4 che si prepara a calciare un calcio d’angolo e lì nell’angolo si piega per toccare il pallone con la mano, come se fosse inginocchiata a un confessionale, non nella cattedrale di Sevilla ma, a Barcelona, quanti anni avrà avuto messa così, come se stesse per mettersi nella numero 4, [sulla sponda del letto], così con quei calzoncini blau del Barça, è la numero 4 che non fa [la catalana], che è la 5, né ci sarà bisogno di sollevar la gonna, mentre si alza, per rivelare al mondo che, proprio in quel momento, sta commettendo il peccato appena confessato da quella ventunenne  a Sevilla,

e lei è Aurélia Steiner che abita a Barcelona[Aurélia Pedróna]

e le piace giocare a calcio, così che non si può non vedere quanto assomigli davvero alla numero 4 del Barcelona,

nombre quatre, mateixa constitució, ⇢[el cos], il corpo,  [nombre quatre]:come la lleóna del Barça,= esta Pedróna porta un cos alt un metre i setantau i pesa seixantau quilos; tiene de costat, per el cul, 89-90 centimetres.Per queste misure, l’indice del pondus è:

a)⇢[altezza 171] - [peso 61+ costat 89=]150=⇢21(medio-alto:21-26, più alto in decrescenza);

b)⇢[altezza 171]-[peso 61 + costat 90=]151=⇢20(alto al grado più leggero:l’indice alto decresce tra 12 e 20).

L’⇢ indice costituzionale è:

a)⇢[fianchi 89]x100=8900:[altezza 171]= 52.04;

b)⇢[fianchi 90]x100=9000:[altezza 171]=52.63.

 

Non avrei mai pensato di prendere una sera il Salvador Dalì da Porta Susa, la stazione dove entrò nei miei piaceri singolari quell’ineffabile podice canavese che da lì un’altra sera di marzo ebbe a prendere uno di quei trenini alla volta del suo territorio in Val Locana !

Ma una volta giunto alla Estacio Sants di Barcelona, me ne andai alla Fundació Joan Miró, nel Parc de Montjuic, dove mi stava aspettando Aurélia Pedróna, Lleóna Pedróna, me la prefiguravo con la stessa maglia e calzoncini blaugrana e con lo stesso nombre quatre della futbolista del Barcelona.

 Mateix cos, mateix cul, mateix coll. Mateixa manera de caminar, mateixa manera de tirar, no sols  el corner, el angle, però també  la falta, el penal.

Mateix index de constitució, mateix index del pondus.

PAS●SILENCE | V.S.Gaudio [Edited in Uh Magazine  12/20/2016 06:27:00 PM ; publicado en “Zeta” nombre 118, Campanotto ed. Udine]



PAS
SILENCE

Mini-Lebenswelt con Joan Miró | Silence

 
In tutta questa macchia rossa di Joan Miró, c’è quasi tutto il silenzio, c’è anche una “O” , e solo la “S” in alto a sinistra è fuori dalla grossa macchia di rosso, ma è un po’ macchiata da una schizzata di rosso.

Se ci si mette, ad aspettare che lei passi, di lato, sul rettangolo giallo,

intanto tu pensi che, basta poco, e arriva l’inverno,

con quel suo passo alcionico, a partire dalla seconda “O”,

metti che sia uno “0”, uno zero si fa presto a farne quel grosso masso nero,

o è una [traccia del suo passo],

cosa è successo allora, si è fermata più del solito,

e cosa avrà detto al poeta, ammesso che gli abbia rivolto la parola?

La parola, piuttosto, avete visto [SILENCE]  come vien proferita?

Sul primo parallelo o reticolato, dove, in fondoa destra, c’è l’asterisco e la macchia di mare sul grigio,

e c’è un altro asterisco;

sul secondo parallelo, dentro il primo reticolato, I, N;

nel secondo, L, tre E, C e ancora E;

sulla linea che separa dal terzo parallelo, le due  O,

a meno che non siano due 0; e poi, sotto, le tracce, i punti neri,

è il passo che ha lei nel silenzio alcionico, tutto rosso,

di una singolare castità, a patto che nel giallo ci si veda

una singolare forma di feticismo,

e sopra, dove stanno gli asterischi e il cielo grigio,

il culto fallico e narcisistico di un oggetto “a”,

tra la formula più alta dell’ectomorfismo e la tenera,

delicata, sostanza del pondus  più medio che basso,

la si guarda ed è nel silenzio dei leggings o degli skinny-jeans

che  sveglia il poeta nel mezzo della notte,

che, colto di sorpresa, è un po’assonnato forse al limite grigio

nel secondo parallelo, e ha la subitanea coscienza

di non aver mai capito nulla della vita,

e nemmeno delle forme di governo,

tutta la sua vita è un tessuto grigio,

al limitare della macchia rossa e, ora, al buio,

con quell’erezione al 4° grado di Eric Berne,

cerca di orientare la pulsione uretrale verso i due punti dello zero,

che, si dice, è là che può esserci se non l’ordine del mondo,

il suo segreto, o l’allegoria del significato,

oppure, man mano che si fa più sveglio, l’allegoria

e il peso della figura ectomorfa che ha il passo alcionico

e l’assenza, la facilità impossibile, dello schema verbale

e del sostantivo-archetipo “Silence”.

Il silenzio non aiuta a interpretare la sua pulsione, né se stesso,

non riesce a vedersi nel rosso,

e nemmeno nel giallo, che cosa esiste in [silenzio]?

Se non ci fosse quel suo passo,

che all’inizio fu un lieve disagio per via dell’*[asterisco],

che fa dell’habitat la prigione della propria anima,

da tempo il poeta, che ha il punto arabo dell’Anima

proprio vicino al secondo “0”,

che è il grado 270 nel suo cosmogramma,

e quindi il [mezzopunto di Alcione],

ed è lì la ragione del perché non riesca a capire nulla del Mondo

e del [4° grado dell’elevazione] del suo (-φ),

per il passo del suo oggetto “a” assoluto,

è quel grosso punto nero sulla linea,

il limite, tra il secondo e il terzo parallelo,

dove il [silenzio], è tutto ad est e a nord-est,

invece il [passo del suo oggetto “a”] è a ovest e a sud-ovest,

il [silenzio] a vento sarebbe [scirocco],

e il passo dell’[ectomorfa solida][ libeccio],

che lo fa solo chi ha il [meridiano] e [Mercurio] che fanno

il mezzopunto, con il dispositivo di sessualità del poeta,

al grado 270. Che fa comunque sempre 0. [Due 0].



Joan Miró, Silence, 1968

 (Aurélia Pedró , 1-continua)